Fraddosio e Giacovelli sul murgese: origini e primi centri d'allevamento

09-27cavallirazzaNOCI (Bari) - Non solo manifestazioni e sagre ma anche approfondimenti storici sul tema, in grado di conferire maggiore valore al patrimonio zootecnico del nostro territorio. In prossimità del 17° raduno del Cavallo Murgese ed in occasione quindi del terzo appuntamento di "Settembre in Santa Chiara", si è parlato di razze autoctone, di cavalli murgesi e allevamenti in masseria. Lo scorso giovedì 25 settembre, all'interno del chiostro da cui prende il nome la manifestazione, sono intervenuti il dott. Giuseppe Maria Fraddosio e l'arch. Francesco Giacovelli (in foto).

Fraddosio, con l'obiettivo di far riscoprire e valorizzare ciò che resta del patrimonio zootecnico della Puglia, ha fatto riferimento alle razze cavallina, asinina e podolica che in passato ebbero un ruolo di primo piano nell'economia delle aziende agricole pugliesi affinché in futuro possano recuperare correttamente - anche in termini di selezione zootecnica - quanto rimane di un'antica, prestigiosa tradizione equestre quale fu appunto quella del Regno di Napoli . Primo esemplare storico a cui è stato fatto riferimento, il Corsiero napolitano (e non napoletano); cavallo storico allevato, principalmente per la guerra, in tutto il Regno di Napoli e da qui esportato verso il resto dell'Italia e dell'Europa.  Dal corsiero napolitano dunque, sarebbero nate le razze cavalline di Terra di Bari (in special modo, quella dei conti di Conversano) e di Terra d'Otranto (in particolare, quella dei duchi di Martina).

All'intervento del dott. Giuseppe Maria Fraddosio su la "Zootecnia nelle masserie pugliesi: brevi note storiche" è seguita poi, come da programma quella dell'architetto Francesco Giacovelli "Sulle tracce dei cavalli di razza tre le masserie di Noci". "Il cavallo murgese" ha esordito "è un elemento distintivo del nostro paesaggio e più precisamente delle zone di Mottola, Noci, Martina Franca, Alberobello, Locorotondo, Massafra. Il periodo di maggior allevamento di questa razza iniziò negli anni '20 ed in particolare, a Noci, le masserie rappresentarono importante centro d'allevamento soprattuto grazie alle competenza degli allevatori". La più importante fra queste, e Giacovelli lo ha ribadito più volte, è stata Masseria Scozia nuova insieme a La Mandra.

Masseria cubica tipica dell'800, questa divenne luogo di svago da parte dei proprietari che già possedevano Scozia vecchia. Qui l'allevatore Netti portò avanti un allevamento eccezionale e fu più volte premiato dalla mostra concorso di Martina Franca. Ruolo importante hanno avuto, fino agli anni 80 anche Masseria Murgia Zappullo (per molto tempo stazione di monta), Masseria Torre Abbondanza, Bonelli, etc. Giacovelli, appassionato di storia nocese ma architetto di professione, ha saputo descrivere ciascun "centro d'allevamento" anche sulla base delle sue caratteristiche architettoniche, funzionali all'impresa agricola. 

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