L’omaggio ai Carabinieri chiude il Settembre in Santa Chiara

10-04-statua-ccNOCI (Bari) - Omaggio all'Arma dei Carabinieri ed al Brigadiere Vito Recchia, carabiniere-partigiano. Così il centro culturale "Giuseppe Albanese" ha voluto concludere il ciclo di conversazioni storiche del Settembre in Santa Chiara 2014. Un omaggio alla Benemerita che proprio quest'anno festeggia il suo bicentenario di fondazione. Festeggiamenti che includono anche una statua bronzea dedicata al Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa posizionata in via P. Umberto, a due passi da piazza Garibaldi.

10-04-intervento-castelloDue secoli di storia che il Col. Rosario Castello, comandante provinciale dell'Arma, ha ricostruito in un excursus storico dall'anno di fondazione (1814) ai giorni nostri. «I carabinieri c'erano ancora prima dell'Italia unita» esordisce il Colonnello. Poi via con tutta una serie di situazioni storiche, dal regno sabaudo alla repubblica, con volo silente sull'epoca fascista, in cui i carabinieri si sono distinti in operazioni belliche e a sfondo sociale ed umanitario. Dalle guerre d'indipendenza, alla battaglia di Pastrengo, dalla guerra in Crimea al brigantaggio post-unitario fino ai moti sessantottini e all'attentato di Nassirya del 2003, per poi concludere con le missioni di pace all'estero ancora attive. Il colonnello Castello ha più volte pronunciato i valori espressi dall'Arma (fedeltà - senso del dovere - spirito di servizio) e solidarietà umana richiamando più volte alla vicinanza con i cittadini. «Di fatti oggi – descrive Castello sorridendo – è opinione comune identificare una comunità con le tre figure simbolo del sindaco, parroco, e comandante di stazione». L'ironia però non distoglie la platea dal percorso storico-eroico che i carabinieri hanno intrapreso assieme a quello nazionale.

110 caduti durante il servizio negli ultimi 10 anni e più di 10.000 feriti durante l'espletamento delle proprie funzioni sono numeri da non sottovalutare per la Puglia che ha dato un contributo enorme alle attività di servizio delle Fiamme d'Argento. Di particolare suggestione il ringraziamento del dott. Raffaele Recchia agli organizzatori e ai rappresentanti dell'Arma per la serata in onore del padre e della Benemerita. «Con un importante lavoro di ricerca – dichiara Recchia – si è riusciti a scoprire qualcosa di mio padre che neanche io conoscevo».

Ed il lavoro di ricerca ed attenzione lo si deve all'avv. Josè Mottola, presidente del centro culturale "Albanese", che al Brig. Vito Recchia ha rivolto i suoi studi. Così si scopre la vita e le vicende umane del carabiniere Vito Recchia, comandante della stazione di Mel in Veneto, che mentre prendeva ordini dalle SS e dall'ordine della Repubblica di Salò, aiutava i partigiani della brigata Toscanino con innumerevoli soffiate, mettendo a serio pericolo la propria vita. Il suo diretto superiore nella brigata partigiana era il suo sottoposto in caserma (un altro carabiniere), di qui il nome di battaglia "Secondo". Il coraggio di Recchia viene premiato alla liberazione quando insieme agli altri componenti della brigata partigiana, viene chiamato a formare la prima Squadra di Polizia a Belluno. Recchia non si è quindi mai piegato alla repubblica di Salò ed è sempre rimasto fedele all'ordine costituito. Da questo momento il Brig. Vito Recchia conserva la figura di «carabiniere errante» sino alla data di congedo nel 1980. Si ritira a Noci dove vivrà sino al 1992. Il 22 ottobre prossimo avrebbe compiuto 100 anni.

Nonostante la pioggia battente la cerimonia si è poi spostata in via Principe Umberto dove, alla presenza delle autorità civili e militari tra cui il Sen. Piero Liuzzi ed il Cap. Fabio Di Benedetto, e dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Noci, si è scoperta la statua realizzata dal giovane nocese Alessandro Turi raffigurante un carabiniere dell'800. Dopo aver scoperto insieme al sindaco Domenico Nisi l'opera, il Col Castello ha invitato Josè Mottola a visitare gli archivi dell'Arma per portare avanti i suoi lavori di ricerca e studi.

 

 

Ricerche e studi

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