Mancato raduno del cavallo Murgese, parlano gli attori: nessuno scippo, solo questioni di "cassa"

11 16mancaradunocavallomurgeseconferenzastampaNOCI (Bari) – È servita a fare chiarezza sulle cause del mancato svolgimento dell’annuale Raduno del Cavallo Murgese, la conferenza stampa indetta dall’Associazione regionale del Cavallo Murgese guidata dal Presidente Francesco Gentile ed estesa anche ai rappresentanti dell’Ara Puglia e alle figure istituzionali del Comune di Noci. Al tavolo con il Presidente anche il sindaco Nisi e il vicepresidente Ara Puglia Francesco D’Onghia (in foto a sx).

11 16conferenzaradunocavallomurgeseLa conferenza è stata doverosa o quanto meno necessaria dopo gli interrogativi sollevati, anche sulle pagine di questo giornale, dalle opposizioni. Il primo a dire la sua è il Presidente Gentile A.r.c.m che, volendo specificare il taglio più goliardico dato alla manifestazione nocese negli ultimi anni rispetto alla mostra martinese affidata ad A.n.a.m.f (entrambe organizzate con il fine di valorizzare la razza murgese), ha voluto tirare le somme sulla non continuità registrata quest’anno a Noci e, per la verità, verificatasi anche due anni fa. Nelle sue parole la sincerità nel voler ammettere di non aver mai fatto dintinguo fra gli allevatori iscritti alla sua associazione piuttosto che a quella martinese: motivo che tuttavia, a suo dire, avrebbe scatenato una delle diatribe dell’ultimo periodo con l’associazione territoriale vicina (Anamf) in riferimento alla mostra mercato programmata a partire dal 28 novembre p.v.

“Negli ultimi anni" ha specificato, “la Regione Puglia, grazie ad accordi se pur discutibili,  ha deciso con noi di far passare tutta l'organizzazione attraverso l’Ara, associazione attraverso la quale si sarebbero potuti elargire i finanziamenti. Le manifestazioni affidate alle due associazioni con la supervisione dell'Ara assumevano dunque caratteristiche differenti: una più tecnica, l’altra più promozionale. Caratterizzazione che tuttavia non ha più avuto seguito. Lo scorso anno riuscimmo ad organizzare l’evento a Noci con grandi sacrifici ma il problema è sorto nel momento in cui è stata manifestata una disuguaglianza nella gestione della cassa nei confronti degli allevatori di Martina Franca rispetto a quelli di Noci. Il documento che lo attesta crea spaccati che a noi non vanno bene e questo aspetto l’Ara ha riconosciuto di volerlo risolvere. C’è da dire anche che Arcm risulta associata Anamf dal 2015 ma da questa è stata sempre estromessa: non vi sono state mai convocazioni e non capiamo il motivo del distinguo. Subiamo quindi nella riuscita dell’organizzazione nocese “per carenza di risorse”. È la ragione per la quale intendiamo proseguire con un percorso differente per i prossimi anni in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Mi dispiace che al tavolo non ci siano persone che hanno seguito il percorso sin dall’inizio. La vedo come una mancanza di disponibilità a confrontarsi. Ovviamente subiamo gli allevatori a noi associati che a Martina Franca pagano il box in misura maggiore nonostante l’Ara avesse promesso di modificare il documento che differenziava i partecipanti (facendo pagare i soci martinesi €30 - i nocesi 120€). Non c’è nessuno che controlla questo abuso. Gli allevatori vengono classificati in serie a e b. A Martina si crea un clima di differenziazione che a Noci non abbiamo mai creato, volendo trattare gli allevatori tutti allo stesso modo. Questo per dire che ci siamo e continueremo ad esserci. Abbiamo fatto spalla all’Ara ma adesso noi cominceremo un percorso per i fatti nostri”.

Le ragioni del mancato svolgimento del raduno del cavallo murgese - chiarisce invece il vicepresidente Ara Francesco D’Onghia - sarebbero da riscontrare nel sistema di regionalizzazione che ha portato a restringere i finanziamenti. “Noi dobbiamo gestire questi finanziamenti su tutta la regione” commenta, “dando in ogni territorio la visibilità e lì dobbiamo concentrare gli sforzi economici. Già lo scorso anno siamo stati chiamati dai sindaci di Martina e Noci a discutere sul fatto che la manifestazione del bovino da latte non si facesse più a Martina. Quindi noi abbiamo dato delle spiegazioni dicendo che nell’ottica della regionalizzazione dovevamo distribuire gli eventi per storicità e altro. A Martina fu affidata la manifestazione del cavallo murgese e a Noci la manifestazione interregionale del bovino. Il Sindaco di Noci già allora chiedeva i motivi della scissione. Rispondemmo in termini di storicità e numero di capi presenti su territorio (Noci infatti è prettamente zootecnica – vacca da latte). Se avessimo avuto disponibilità finanziaria avremmo sostenuto anche le altre manifestazioni”.

Chiarite queste ragioni, parola quindi al primo cittadino di Noci Domenico Nisi il quale ha voluto subito sottolineare come, in questo caso, non si possa parlare di “scippo”. “Sono venuto a conoscenza, dal presidente Gentile, della questione dei pagamenti differenti dei box e ho subito chiamato il presidente Ara Piero Laterza chiedendo spiegazioni. Ho anche saputo delle mancate risorse da parte dell’Ara e ho subito dichiarato disponibilità all’associazione nocese nell’organizzare una manifestazione che attenga le sole versatilità del murgese con il contributo comunale. All’Ara questo non dispiace. Così stanno le cose e tutto il resto sono CHIACCHIERE. Solo strumentalizzazioni politiche. La fortuna di Noci è anche la capacità del Foro Boario. Da parte dell’amministrazione rimane dunque la disponibilità a continuare quella manifestazione. Cerchiamo di avere uno sguardo un po' più lungo”.

 

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