Mostra bovina: nuovi approcci al problema "mastite"

04 10 CONVEGNO MASTITE E NUOVI TRATTAMENTI MOSTRABOVINA2019NOCI (Bari) - Nell’ambito della Mostra Bovina Interregionale del Centro Sud, svoltasi a Noci dal 5 al 7 aprile, si è tenuto un importantissimo convegno sul problema che affligge molte aziende del nostro territorio e non solo: la mastite.







(foto ARA Puglia) 

Durante la serata, svoltasi presso il Foro Boario di Noci venerdì 5 aprile, sono intervenuti importanti esperti e studiosi della materia: il VicePresidente dell’AIA Claudio Destro, il dr. Giuliano Pisoni medico veterinario, il prof. Riccardo Negrini direttore tecnico dell’AIA, la prof.ssa Mariangela Caroprese dell’Università di Foggia ed il responsabile del laboratorio di analisi dell’ARA Piemonte, Daniele Giaccone. Sin dalle primissime battute, nonostante i presenti in sala fossero esperti del settore, si è voluto incentrare la problematica, definendo cos’è la mastite, qual è l’assetto immunitario della ghiandola mammaria, i risvolti economici che tale patologia ha sull’azienda e infine la qualità del prodotto ottenuto.

Questa trattazione è stata compiuta dalla prof.ssa Mariangela Caroprese, in sostituzione alla prof.ssa Marzia Albenzio, che ha voluto sottolineare i danni assolutamente negativi sulla qualità e quantità del latte reso da bovine affette da mastite. Tale patologia è di natura infiammatoria, interessa la ghiandola mammaria in conseguenza all’attacco di microrganismi e determina alterazioni della composizione del latte, aumentano le sieroproteine ed altri minerali, mentre diminuiscono le percentuali di grasso, lattosio, proteine e calcio.

04 10 CONVEGNO MASTITE NUOVI FARMACI MOSTRABOVINA2019 2Fondamentali sono stati i dati riportati dal direttore tecnico dell’AIA, Negrini, il quale ha evidenziato i problemi di natura economica che ricadono sull’azienda, qualora non venga fatta un’adeguata prevenzione e trattamento del capo o dell’intero bestiame affetto. Si sono centrate anche le cause a cui si rende necessario prestare attenzione, come gestione dell’allevamento, assenza di igiene e scarsa accuratezza nell’alimentazione.

Altresì fondamentale è stata la trattazione circa i benefici, a lungo osservati e studiati, dell’asciutta selettiva, una pratica che permette di ridurre al minimo il problema dell’antibiotico resistenza, favorendo l’opportunità di trattare solamente una parte degli animali e, ancora meglio, solamente i quarti problematici. Tale individuazione però non è sempre facile ed efficace, generalmente il punto di partenza è rappresentato dall’ analisi della conta cellulare di quelle cellule somatiche infette presenti nell’animale e per procedere poi con l’utilizzo o meno di una terapia antibiotica, scegliendo attraverso test clinici specifici, l’antibiotico migliore. Indubbiamente, nuovi e continui studi su tale problematica rappresenteranno un valido sostegno per gli allevatori e per la produzione continua di un latte sempre più di qualità.

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