Alessandro Notarnicola vince il 2° premio giornalistico "Giuseppe De Carli"

12 03 alessandro notarnicola premio giornalistico de carliNOCI (Bari) - Per il giovane vaticanista nocese Alessandro Notarnicola arriva il primo riconoscimento di carriera, attestato dalla Santa Sede: si tratta del premio "Giuseppe De Carli", nato dall'omonima associazione in memoria del vaticanista fondatore di Rai Vaticano, legato da un rapporto vicino e personale al Papa emerito Benedetto XVI. Alessandro, a Roma da 2 anni per inseguire il suo sogno di storico, biografo e giornalista della Chiesa cattolica, ha vinto il 2° premio nella sezione Giovani, durante le premiazioni del 3 dicembre presso la Pontificia Università della Santa Croce: un riconoscimento al suo articolo "in gara" sul controverso caso di Pio XII e del suo aiuto agli ebrei nel periodo nazista, ma soprattutto un premio alla sua giovane carriera ed alle sue pubblicazioni e collaborazioni in ambito vaticanista.

 

PREMIO GIUSEPPE DE CARLI - Il premio Giuseppe De Carli arriva con il 2015 alla sua terza edizione: destinato agli operatori dell'informazione religiosa, mira a premiare e sostenere un giornalismo trasparente e di impegno secondo i valori del vaticanista a cui si ispira, prematuramente scomparso nel 2010. Il riconoscimento è riconosciuto dalla Santa Sede e si avvale delle collaborazioni dell'Università romana "La Sapienza", Pontificia Università "Santa Croce" e Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura", con gli importanti patrocini di Rai Vaticano, Consiglio Regionale del Lazio e Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

Un premio giornalistico a tutti gli effetti, volto a far conoscere ed apprezzare il lavoro, spesso silenzioso e poco conosciuto, degli operatori dell'informazione religiosa attraverso tutti i mezzi di comunicazione. I riconoscimenti sono infatti nelle sezioni Video - Radio - Testi, insieme alla Sezione Giovani ed alla Menzione Speciale. I vincitori di quest'anno, premiati il 3 dicembre presso l'Aula Alvaro de Portillo in Santa Croce sono Valentina Alazraki di Televisa, Nicoletta Masetto del Messaggero di Sant'Antonio, Joan Solés di Cadena SER e Roberta Pacifico di Jesus. Menzione speciale per Luis Badilla, fondatore e responsabile del portale Il Sismografo, che porta a casa un ulteriore riconoscimento grazie ad Alessandro Notarnicola.

RICONOSCIMENTO GIORNALISTICO - Il 24enne nocese, infatti, porta a casa il 2° premio della sezione Giovani, vinto da Roberta Pacifico, con il suo articolo pubblicato su "Il Sismografo", "Quando la verità storica smonta una leggenda 'nera': Pio XII e gli ebrei nel settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz". La motivazione per l'attribuzione del riconoscimento a Notarnicola è la seguente: "Esempio di un giornalismo capace di affrontare temi impegnativi, con chiarezza e determinazione, diffondendo la conoscenza di documenti e materiale che troppo spesso sono sconosciuti al grande pubblico". La questione storica di Pio XII e del suo apporto alla causa ebraica durante il 2° conflitto mondiale è sconosciuta ai più, ad esempio, ma rappresenta un capitolo delicato per la Chiesa ed i suoi rapporti con il potere temporale: Papa Pacelli fu addirittura accusato dai sovietici di asservire la causa di Hitler, lo studio di Antonello Carvigiani sul tema, invece, approfondito dal nocese nel suo articolo, parla di una velina o messaggio criptato indirizzato dal pontefice agli organi di Chiesa affinchè venissero offerti aiuto e protezione agli ebrei. 

IL LAVORO DI VATICANISTA - La missione di un vaticanista non è solo quella di informare sui contenuti religiosi, attraverso soprattutto la voce dei suoi protagonisti, ma anche quella di inserire la Chiesa e le sue grandi questioni in una spiegazione storica approfondita e chiarificante. "Il vaticanista è storico, biografo e giornalista, deve avere conoscenza di tematiche universali per poter assolvere al suo compito." Alessandro chiarisce il concetto raccontando come affronta il suo lavoro. "Il vaticanista riceve in anticipo i discorsi del Pontefice: li analizza e commenta come qualsiasi lavoro giornalistico, ma in più li contestualizza e li raffronta storicamente". Guardando all'esempio proprio di Pio XII, ad esempio, è inevitabile pensare al parallelo con papa Francesco che chiede alla sua chiesa di aprire le porte agli immigrati: per poter offrire una visione ampia delle questioni religiose, il vaticanista deve conoscere ed approfondire continuamente, come un esperto in materia religiosa che si rispetti.

Letture specifiche, comunicati della Santa Sede, documenti pontifici: la passione, prima che lavoro, del nocese si nutre di questo, come ha sempre voluto sin da quando era bambino. "L'educazione famigliare fa molto, ho sempre visto l'Angelus del Papa chiedendomi perchè uscisse proprio da quella finestra. C'è una spiegazione anche per questo." Alessandro scherza pensando a quanto magari troppo serioso possa sembrare questo impegno per un ragazzo della sua età - "Sarò stato proprio un bambino noioso, eh?!" - ma la sua ama chiamarla "vocazione" all'informazione, in campo religioso soprattutto. Laureando in "Editoria e Scrittura" a La Sapienza con una tesi sulle comunicazioni sociali ecclesiastiche fino all'approdo di Papa Francesco su Twitter, attualmente collabora con "Il Sismografo", "Il regno", "Zenit- il mondo visto da Roma" e comincerà forse a breve a scrivere per "Credere" organo di stampa ufficiale del Giubileo: ha fondato inoltre un blog personale, "Dentro le mura", che ha permesso alla giuria del premio di giudicare il suo lavoro in maniera più completa. Tutto cominciò due anni fa con uno stage per Radio Vaticana, ottenuto con un semplice colloquio da studente, senza conoscenze o raccomandazioni di sorta. E' questa la soddisfazione più grande per Alessandro Notarnicola, essere entrato in questo mondo e aver camminato con la sola forza della sua passione, ora riconosciuta da questo importante premio.

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