Incidenti sul lavoro, una tragedia sempre attuale

03 15 morti biancheNOCI (Bari) – Morti bianche è l’espressione solitamente usata per tutte le vittime di incidenti sul proprio luogo di lavoro. La legge definisce l’infortunio sul lavoro come quell’evento che si verifica “per causa violenta in occasione di lavoro”, al quale consegue, a causa dello stato permanente o temporaneo di inabilità, l’astensione dal lavoro per più di tre giorni.

L’infortunio sul lavoro va però distinto da quella che viene definita come malattia professionale. In questo ultimo caso non si parla di “causa violenta”, ma di cause lente e durature nel tempo, quale ad esempio l’esposizione del lavoratore a sostanze tossiche e la mancanza di misure di sicurezza adeguate che portano inevitabilmente a malattie tumorali.
Riconosciuti tra quelli che godono della copertura assicurativa sono anche i cosiddetti “infortuni in itinere”. Nello specifico con questa espressione si fa riferimento agli incidenti che si verificano nel normale tragitto casa-lavoro. Sono compresi gli incidenti avuti con qualsiasi mezzo pubblico, mentre si riconosce l’utilizzo del mezzo privato solo se strettamente necessario. Le deviazioni di percorso coperte da assicurazione sono quelle che prevedono l’accompagnamento dei figli a scuola o quelle previste da particolari esigenze lavorative: “interruzioni/deviazioni "necessitate" ossia dovute a causa di forza maggiore (ad esempio un guasto meccanico) o per esigenze essenziali e improrogabili (ad esempio il soddisfacimento di esigenze fisiologiche) o nell'adempimento di obblighi penalmente rilevanti (esempio: prestare soccorso a vittime di incidente stradale)”.

Spesso offuscate dalle numerose notizie o fatti di cronaca ai quali quotidianamente siamo sottoposti, gli incidenti, spesso anche mortali, sul luogo di lavoro rappresentano un vero e proprio dramma. I dati registrati e trasmessi dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni) hanno dimostrato come ci sia stato nel 2015 un calo del 3,9% delle denunce di infortunio, ma è, al contrario, drasticamente aumentato il numero di vittime di incidenti mortali, passando da 1009 nel 2014 a 1172 nel 2015. Dalla stessa indagine è emerso come i settori che hanno maggiormente risentito di questa crescita siano stati quelli di fabbricazione di macchinari, costruzioni, trasporto e magazzinaggio e servizi di alloggio e ristorazione.
Vito Cesare Pugliese, ragioniere e commercialista di Noci dello studio commerciale associato Scarano & Pugliese, ha a tal proposito dichiarato: “Esistono settori con maggiori rischi per gli infortuni: il lavoratore edile è certamente più a rischio dell’impiegato dello studio professionale. L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni (INAIL) è l’ente preposto all’assicurazione dei lavoratori. E come le assicurazioni in genere fissa dei tassi basati sulle classi di rischio delle aziende”.
Per quanto fortuiti e drammaticamente imprevisti, i lavoratori sono tutelati da norme il cui obiettivo è quello di garantire e tutelare la salute del singolo sul luogo di lavoro.
Esistono norme che tutelano i lavoratori. La più conosciuta è stata la L. 626/94. Comunque, attualmente è in vigore il D.Lgs. 81/2008, che dispone tutti gli obblighi a carico del datore di lavoro e dei lavoratori (Documento di valutazione del rischio, corsi di formazione, sorveglianza sanitaria, DPI-dispositivi di protezione individuali-esempio caschi, guanti, ecc.). – ha dichiarato il rag. Pugliese – La non osservanza della L.81/2008, produce per il datore di lavoro sanzioni di natura penale, che prevedono a seconda della gravità i periodi di reclusione a carico del datore di lavoro e/o i responsabili della sicurezza, che per i reati meno importanti, possono anche essere trasformate in ammende molto onerose”.
Si tratta di un fenomeno che colpisce tutta Italia e che, purtroppo, in diverse occasioni ha riguardato anche la nostra piccola realtà nocese, lasciandoci spesso increduli davanti a vicende che, nonostante il scrupoloso rispetto di norme nate per “prevenire” simili situazioni, si traducono come l’amaro scherzo di un destino che a volte si fa tanto crudele da non lasciare spazio ad alcuna domanda in grado di chiarificare il perché dell’avvicendarsi di simili disgrazie.

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