"Il nostro lavoro non è un gioco”: anche a Noci la “protesta bianca” di parrucchieri ed estetisti

04 16 ProtestaParrucchieriNOCI – Anche a Noci, come nel resto della Puglia, dalle ore 9:00 alle ore 13:00 dello scorso 15 aprile, parrucchieri ed estetisti hanno aderito alla “protesta bianca” contro le chiusure del settore benessere, promossa da Confartigianato Puglia. Saracinesche alzate, quindi, pur senza accogliere i clienti, ma facendo sentire forte e chiara la propria voce nel rivendicare il diritto al lavoro.

04 16 ProtestaParrucchieri.jpg2“Il nostro lavoro non è un gioco” è stato lo slogan principale ribadito con chiarezza da estetisti e parrucchieri e diffuso anche sulla pagina social di Confartigianato Noci. “Siamo chiusi per il bene della collettività, ma la collettività si è dimenticata di noi: i ristori non sono sufficienti”, si legge ancora. I lavoratori del settore si schierano apertamente contro gli abusivi che prestano a domicilio servizi di cura della persona senza presupporre la sicurezza che invece vige nei saloni dei parrucchieri e nei centri estetici. “Le nostre aziende sono sicure! Puoi dire lo stesso dell’abusivo che accogli in casa? No agli abusivi”, ed ancora: “ Nei saloni sicurezza e vigilanza, fuori tolleranza e fai da te”. Per rimarcare il fatto che con il lavoro altrui non si giochi, agli slogan che capeggiano sulla pagina ufficiale di Confartigianato, si accompagnano delle locandine che raffigurano delle famose bambole in veste di parrucchiere, con tanto di phon e mascherina. 

“Ci aspettavamo una grande adesione ma l’entusiasmo con cui le imprese pugliesi hanno risposto all’iniziativa è stato soverchiante – commenta Silvia Palattella, presidentessa degli acconciatori di Confartigianato Puglia - Questo riscontro è il sintomo più chiaro di un disagio ormai incontenibile di fronte all’evidente ingiustizia che si sta consumando nei confronti della categoria. È dimostrato che le nostre attività sono sicure e non hanno alcun impatto rispetto alla crescita del contagio. Perché allora continuare a tenerci chiusi? Gli unici a beneficiarne sono gli abusivi: loro sì che, senza applicare alcuna norma, presidio sanitario o protocollo igienico amplificano la diffusione del virus. Senza contare il fatto che, sfuggendo ad ogni controllo, per loro non valgono tasse né tributi. Ecco perché tenerci ancora chiusi, assoggettati a questa ‘giostra’ continua dei colori non solo è ingiusto ma anche insensato: il nostro lavoro non è un gioco”. 

“I colleghi e le colleghe delle imprese di estetica hanno risposto in modo massiccio all’iniziativa – continua Raffaella Semeraro, presidentessa degli estetisti di Confartigianato Puglia- "D’altro canto dopo un anno come quello appena trascorso fa rabbia vedere le strade piene di gente mentre noi triboliamo ogni settimana nella speranza che sia quella buona per riaprire le attività. Abbiamo anche noi famiglie e collaboratori di cui siamo responsabili e proprio per questo siamo completamente attrezzati per gestire in piena sicurezza la clientela, come facevamo già ben prima della pandemia. Con la nostra manifestazione – conclude – abbiamo dimostrato in maniera civile e ordinata quanto sia grave la difficoltà di un comparto così numeroso in Puglia, di cui resterà ben poco se non verremo rapidamente rimessi in condizione di poter fare quello che è semplicemente il nostro lavoro”.

Come Confartigianato ci stiamo adoperando ad ogni livello affinché venga rapidamente  consentita la riapertura delle attività del benessere – conclude Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia- "Ci auguriamo che, dopo la grande raccolta firme nazionale, le interlocuzioni costanti con la Regione e con i sindaci del nostro territorio e il riscontro straordinario di questa manifestazione, il Governo nazionale capisca finalmente l’errore in cui sta incorrendo, prima che sia troppo tardi”.

La perdurante chiusura delle attività del benessere ha determinato in Italia, nel solo 2020, una perdita di ricavi per oltre due miliardi di euro (per la precisione, 2.104 milioni di euro), e si comprende quindi benissimo la necessità di riaprire il prima possibile in sicurezza.

 

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