La discesa del prezzo del latte

Una proposta alle istituzioni nocesi: "Perchè non puntare sulla compravendita diretta dei prodotti agrozootecnici nell'area del Nuovo Foro Boario?"

 

ugl-noci-pietro-fauzziNOCI (Bari) - L'agro nocese, è risaputo, è ricco di masserie e aziende zootecniche sparse per il territorio rurale che consente di fornire manodopera lavorativa a molti ed attraverso la filiera produttiva agroalimentare costituisce uno dei settori più forti dell'economia locale. Ma da un paio di anni il trend sembra essersi invertito oscillando pericolosamente verso il basso. Una tendenza che potrebbe originare un tracollo di questo settore. Pietro Fauzzi, responsabile del sindacato UGL settore Agroalimentare, ci parla della situazione attuale del prezzo del latte vacchino alla stalla e azzarda una proposta.

Sig. Fauzzi, cosa sta accadendo al settore agroalimentare nocese?

"In questi ultimi tempi stiamo assistendo ad una riduzione del prezzo del latte alla stalla che dai 0,38 Cent./l stabilito attraverso un accordo siglato dalle organizzazioni sindacali degli allevatori con quello dei casari presso l'assessorato regionale all'agricoltura, attualmente oscilla tra i 0,35-0,32 Cent/l (effettivo 0,33 Cent/l). Tale riduzione è stata imposta dai caseifici ai nostri produttori".

Quali sono secondo lei i motivi di questa caduta?

"I motivi di tale riduzione vanno ricercati nella concorrenza sleale, nell'introduzione di latte e derivati provenienti da Paesi UE ed extraUE nel nostro territorio nazionale, nella mancanza di controlli mirati per accertare eventuali irregolarità. Tutto ciò determina un profondo stato di malessere all'interno della categoria degli allevatori che sono già alle prese con altre problematiche quali le avversità climatiche, la mancata redditività, il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli in genere. Dall'altro lato i caseifici e coloro che comprano i prodotti agricoli devono combattere con una concorrenza sleale, con la mancanza di liquidità, con il mercato che introduce prodotti provenienti da altri Paesi che costano di meno rispetto ai nostri".

Qual è allora la sua proposta?

"Mi rivolgo alle istituzioni affinché si adoperino per aprire dei tavoli di concertazione mirati alla salvaguardia dei nostri prodotti "Made in Italy" con l'introduzione del marchio DOP e DOC per la nostra mozzarella che è tipica della Murgia insieme ad altri prodotti agroalimentari derivanti dal latte e non, e favorire, attraverso la creazione di consorzi e/o cooperative, o dotare i singoli allevatori di strumenti idonei, la vendita diretta dei prodotti agroalimentari. Nel caso specifico, Noci potrebbe ospitare presso l'area mercatale del Nuovo Foro Boario, sito in cda Montedoro, le attività dedite alla compravendita dei prodotti agrozootecnici".
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