Prezzo del latte: pace fatta tra allevatori e caseifici?

economia-muccaNOCI (Bari) - Nuovo accordo per il mondo allevatoriale. Il tema della commercializzazione del latte è stato da sempre punto nevralgico della zootecnia murgiana e gli allevatori hanno sempre cercato di far rispettare il proprio lavoro fornendo a caseifici e aziende di trasformazione alimentare dell'ottimo latte locale. Ora un nuovo accordo, anche se accettato a denti stretti, ridetermina il prezzo di compravendita del latte locale.

 

 

 

economia-allevatoriPer arrivare a ciò però ci sono voluti diversi incontri tra federazioni pugliesi del comparto zootecnico ed aziende del settore alimentare con l'intermediazione degli enti Comune e Regione, e due anni dai famosi picchetti che nel 2008 paralizzarono il comparto. Con l'incontro tenutosi a Noci la settimana scorsa l'accordo prescrive che "Per ogni litro di latte crudo, intero, refrigerato alla temperatura di 4° C, reso alla stalla, il prezzo minimo concordato è pari a centesimi 37,70". Il digrignare di alcuni allevatori giunge perché la cifra è inferiore ai 0,40 € richiesti dalla classe allevatoriale tuttavia il direttore regionale coldiretti De Concilio sottolinea che "chi produce bene porterà a casa fino a 43 centesimi al litro. L'accordo è buono". Mentre per Pierino Laterza, presidente APA-Bari, è vitale la sottoscrizione dei contratti di fornitura che, nell'idea del referente, dovrebbero costringere i caseifici a rispettare il prezzo pattuito.

Anche gli enti che si sono occupati della mediazione tra le parti si ritengono soddisfatti dell'operato e del traguardo raggiunto. "Gli allevatori ora hanno un punto di riferimento"- ha dichiarato il Sindaco Piero Liuzzi. Mentre l'Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno, presente all'incontro nocese, ha detto che "l'accordo è migliorativo. Invito tutti a sederci, valutando caso per caso, per analizzare le variabili che abbiamo introdotto nelle tabelle di qualità. I trasformatori volevano tabelle diverse. Il rischio più grande era dare l'alibi ai trasformatori a non sedersi al tavolo con noi, di perdere questa possibilità di accordo. Invece abbiamo posto dei paletti. Nell'accordo ci sono una serie di componenti che ci tuteleranno tra i quali i contratti di fornitura (già citati da Pierino Laterza ndr) ed il marchio "Prodotti Puglia". A questi faranno seguito, si parla a fine incontro, controlli più severi sotto il punto di vista fiscale e si avvierà il precorso della tracciabilità del prodotto al fine di salvaguardare l'interesse di tutti e soprattutto la salute dei consumatori finali.

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