Treccia DOP, primo passo verso il riconoscimento europeo

10-08-treccia_della_murgia_dopPUTIGNANO (Bari) - Prosegue il viaggio verso il marchio dop della "Treccia della Murgia e dei Trulli". Dopo l'invito del primo cittadino di Noci ai caseifici locali ad aderire all'iniziativa, giovedì 6 ottobre presso la biblioteca comunale di Putignano si è svolto l'incontro di presentazione della treccia verso il riconoscimento del marchio comunitario.

All'incontro sono state invitate le Amministrazioni Comunali del comprensorio del GAL, i rappresentanti della Regione Puglia e della Provincia di Bari, le associazioni dei produttori, dei trasformatori e dei consumatori che hanno espresso con entusiasmo l'appoggio all'iniziativa messa in campo dal GAL, dalla CCIAA di Bari e dall'Associazione Temporanea di Scopo "Treccia dei Trulli e della Murgia". L'incontro si è suddiviso in due parti: la prima, di carattere politico con l'intervento ed il saluto dei sindaci appartenenti al GAL; la seconda di carattere tecnico con gli interventi degli addetti ai lavori.

A fare gli onori di casa il primo cittadino di Putignano Gianvincenzo A. De Miccolis, che ha ricordato il grande potenziale espresso dal territorio del "triangolo bianco" (Putignano, Noci e Gioia del Colle) su di un prodotto di alta qualità e completamente autoctono. "I nostri prodotti tipici - ha concluso il suo intervento il sindaco della città del carnevale - devono essere garantiti e protetti". Da registrare è stato anche l'intervento del sindaco di Gioia del Colle, Piero Longo, il quale dichiara di "mettere da parte i sentimenti campanilistici per fare sistema. In quest'ottica non si deve pensare alla sagra di paese, ma ad una sagra della treccia itinerante che tocchi tutti i comuni consorziati". Tra l'altro, come più volte citato all'interno dell'incontro, si vedrebbe nei comuni di Alberobello e Castellana Grotte un buono spunto di marketing territoriale e di promozione della treccia dop.

10-08-intervento_vanna_laeraLa neopromossa Vanna Laera (in foto), insediatasi da pochi giorni in qualità di assessore alla filiera agroalimentare, è stata la rappresentante del comune di Noci. A lei il difficile compito di sostenere questo progetto e di coinvolgere i caseifici nocesi che al momento sembrano remare contro (solo un caseificio nocese ha aderito ndr). Chiude il ciclo dei politici l'Eurodeputato in quota PD Enzo Lavarra il quale spiega alla platea "il cammino verso il riconoscimento del marchio a livello europeo è arduo. Bisogna seguire l'esempio del pane di Altamura, le clementine di Palagiano e l'uva di Grottaglie, ma le basi ci sono tutte".

Poi l'intervento dei tecnici. Stefano Genco presidente del GAL: "il marchio è già stato registrato. Nessuno ce lo può togliere. Facciano quello che vogliono (riferito ai burocrati che rubano i marchi dei prodotti tipici italiani ndr)". Si passa quindi alla lezione di Treccia Dop impartita dal Prof. Michele Faccia della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi A. Moro di Bari. Il professore traccia almeno quattro parametri per l'ottenimento della treccia dop, a tutt'oggi unico prodotto non meccanizzato, ma di lavoro artigianale. Odore: blando di yogurt bianco; Sapore: intenso di latte lievemente acidulo; Struttura: elastica; Colore: da bianco ad avorio fino a lievi sfumature paglierine. A questi si aggiungono altri parametri di conservazione e di vendita. Ovviamente il prof. Faccia ha anche già preparato una scheda scientifica del prodotto che potrà servire da documentazione ufficiale per riconoscere una treccia vera da un falso gastronomico.

Un enorme passo in avanti che si spera possa far dimenticare i casi di mozzarella blu ed accogliere, almeno nel nostro territorio, la treccia dop prodotta con siero innesto derivante dal latte delle mucche presenti nel territorio murgiano.

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