Buon giorno Regione, "i maestri calzolai di Noci ottima fonte di occupazione"

03-15BuongiornoregioneNOCI (Bari) - L'artigianato nocese diviene modello d'occupazione. Lo scorso nove marzo infatti, nel corso della diretta mattutina del Tg Regionale intitolata "Buon giorno Regione Puglia", Noci è stata presa in considerazione per parlare di un tema molto importante, oggi ormai caduto nell'oblio: la tradizione dei mestieri.

Recentemente un lavoro era già stato portato avanti dall'Associazione dedicata a Vittorio Tinelli "Parole e cose nuove" con la pubblicazione de "Il libro dei mestieri", ma oggi un nuovo progetto viene portato avanti. Vediamo come ne ha parlato la redazione di Buon giorno Regione.

Nell'ambito di un recente progetto promosso da ben nove Regioni Italiane su sollecitazione dell'Unione Europea, anche la Puglia si è immediatamente candidata nella riqualificazione degli antichi mestieri e delle antiche tradizioni al fine di creare nuove occupazioni. Nuovi percorsi di formazione cominciano a radicarsi sul nostro territorio e antiche botteghe vengono riconsiderate al fine di parlare anche e soprattutto degli antichi mestieri legati all'industria e all'artigianato: vedi il mestiere del sellaio, dei costruttori di muretto a secco, ciabattini, calzolai, etc. E proprio per presentare questo progetto regionale, Buon Giorno Regione ha pensato di considerare come esempio lampante la piccola bottega di calzolai radicata nel territorio nocese da più di un secolo e mezzo.

La funzione della bottega della famiglia Recchia infatti, dall'interno delle sue stanze, è stata presentata al pubblico pugliese in tutte le fasi di lavorazione, dal taglio alla rifinitura. Raffaele Nigro allora, inviato a Noci per approfondire la realtà dei calzolai, ha intervistato Rocco Recchia, nocese e ultimo di una famiglia di calzolai dal 1865. Qui il Signor Recchia ha presentato tutte le fasi di lavorazione: il taglio della pelle grazie all'utilizzo del coltellino, l'operazione di montaggio della pelle alla suola della scarpa, la fase di rifinitura della punta della scarpa ed, infine, l'aderenza del tacco. E dopo questa presentazione un nuovo tema è stato affrontato sia dall'intervistato che dalla redazione: la trasmissione dei saperi.

"Non riesco a trovare giovani" ha commentato il Signor Recchia durante la sua intervista. "Vorrei trasmettere il mio sapere e le mie capacità ma mi risulta difficile". Ci sono infatti, a dire anche della stessa redazione, mestieri oggi dimenticati, abbandonati e non riqualificati. I giovani preferiscono più pensare ad altre tipologie di mestieri all'avanguardia piuttosto che a coniugare ciò che è vecchio con ciò che è nuovo. Ed allora i mestieri si disperdono, vengono dimenticati ed abbandonati. Oggi in Valle d'Itria esistono ancora ottime maestranze e sarebbe bene che venissero recuperate non solo con la teoria bensì anche con la pratica. È arrivato il tempo di considerare l'artigianato un giacimento occupazionale, una risorsa, una speranza per il futuro.

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