Intini ai fornitori: “Datemi due mesi per onorare i debiti”

Sma-IntiniNOCI (Bari) - La crisi economica sembra attanagliare sempre di più le imprese nocesi. A dimostrazione di ciò una lettera comparsa il 10 marzo scorso sul sito ufficiale del Gruppo Intini identifica quanto sia seria la situazione. Il gruppo, e più in particolare l'impresa Intini Angelo srl, rischia il tracollo con forti conseguenze per l'occupazione di molti nocesi.

Enrico-Intini«Egregi Signori, come a Voi già noto, la INTINI ANGELO S.r.l. e le società consortili da questa controllate, hanno ultimamente difficoltà ad onorare con puntualità i pagamenti ai fornitori, circostanza questa che non si era mai verificata nella storia più che quarantennale dell'azienda». Con queste parole si apre la lettera che il presidente del CdA dott. Enrico Intini (in foto) riferisce ai creditori, ed in particolare ai fornitori, per cercare di ammorbidire la linea debitoria. Il gruppo, a fronte di un valore di produzione di 203 milioni di Euro, così come redatto nel bilancio consolidato 2010, ha una situazione debitoria nei confronti dei fornitori di circa 49 milioni di Euro.

La situazione è ulteriormente aggravata se si considera che i debiti nei confronti delle banche ammontano a 104 milioni, frutto della somma di debiti a breve termine ( circa 79 milioni di euro) con quelli a lungo termine (circa 24 milioni). Inoltre più di 43 milioni di euro sono ipoteche di terreni e fabbricati nei confronti della Monte dei Paschi di Siena e della Unicredit. Pressante potrebbe divenire il rapporto con gli istituti di credito. A questi si aggiungono i debiti tributari, cioè nei confronti del fisco, che ammontano a quasi 23 milioni.

«In questa prospettiva di generale difficoltà- continua a scrivere Intini- sono allo studio le procedure più idonee per addivenire alla ristrutturazione della debitoria complessiva gravante sulla società, al cui esito, che si auspica positivo, sarà possibile formulare concrete proposte di definizione delle ragioni dei creditori. I tempi di definizione della suddetta ristrutturazione e di invio della proposta sono stimabili al massimo in due mesi da oggi». L'ipotesi positiva dell'imprenditore nostrano è data da un portfolio di lavori commissionati in fase di partenza.

Da contraltare però pesano le parole che la società di redazione del bilancio consolidato dichiara a pag. 113: «Il finanziamento a medio-lungo termine ottenuto dal pool di banche costituito da MPS Banca per l'impresa SpA e Unicredit Banca di Impresa SpA, è garantito dal pegno delle quote che rappresentano il 100% del Capitale Sociale delle imprese controllate Intini Angelo srl e SIDI srl, nonché del pegno del 90% delle azioni in cui è suddiviso il capitale sociale della Capogruppo Gruppo Intini SpA e di tutte le azioni della SMA SpA».

È evidente a questo punto come la Intini Angelo srl sia completamente in pugno alle banche e la società deve fare attenzione a come muoversi. Di qui l'accorato appello del patron Intini: «Nelle more, si invitano i Fornitori a voler soprassedere da eventuali azioni tese al recupero forzoso del credito anche perché potrebbero pregiudicare l'attuazione della procedura di ristrutturazione e costituire fonte di maggiori oneri. Nel richiamare i sempre ottimi rapporti commerciali avuti con i Fornitori, per la maggior parte di lunga data, si confida nella collaborazione di tutti».

È facile a questo punto comprendere perché a Noci ci sono quattro grossi gruppi aziendali a fronte di una dozzina di sportelli bancari. E non sembra che le lettere inviate dal Sindaco nei giorni scorsi ai vari istituti di credito abbiano sortito effetti positivi. L'unico sbocco è quello di sperare nella clemenza dei fornitori e che l'empasse economica in cui si ritrova oggi la Intini Angelo srl non ricada sui dipendenti.

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