Lavoro: 360 unità in mobilità, il doppio rispetto a dicembre 2012

sede-centro-per-impiego-noci-01NOCI (Bari) - Cresce il numero dei lavoratori espulsi dagli ambienti lavorativi nell'area a sud est di Bari. Secondo le ultime stime elaborate dal CPI di Noci (ingresso in foto), che possiede un bacino d'utenza di quattro comuni da Putignano a Locorotondo, i lavoratori in mobilità in deroga e cigs al 30 giugno 2013 si attesta a 1419 unità. Un aumento del 45,31% rispetto alle 776 unità stimate a dicembre 2012, con una cifra destinata ad aumentare nei prossimi mesi (dati: CPI di Noci).

08-06-lavoratori-comuneA preoccupare maggiormente sono le donne (già in numero maggiore rispetto agli uomini) che passano da 428 a 750 unità nell'arco di soli sei mesi, rappresentando il 52,85% dei lavoratori raggiunti da mobilità e cassa integrazione. A Noci il trend segue quello del resto della provincia di Bari. Al 30 giugno 2013 il CPI di Noci ha evidenziato 194 donne (+ 41,75% rispetto a dicembre 2012) in mobilità o cigs e 166 uomini (+ 56,62% rispetto a dicembre 2012) dimostrando come il lavoro in certi ambienti si è drasticamente ridimensionato in questi ultimi mesi e come a farne le spese maggiori, nel primo semestre del 2013, sono stati gli uomini. Il totale di 360 unità in mobilità o cigs dell'ultimo semestre rappresenta quasi il doppio delle stime del dicembre 2012 quando il totale era fermo a 185 unità.

«Il perché di questi dati è molto semplice – spiega il formatore Vito Sgobio del CPI di Noci – il settore più colpito è quello del tessile, seguito a ruota dall'edilizia e dall'artigianato. Le aziende non assumono più sia per mancanza di commesse, sia per una pressione fiscale molto elevata che fa da deterrente anche alla presenza di incentivi per le nuove assunzioni, soprattutto di giovani». E se il tessile è rimasto quasi al palo, il settore dell'edilizia non è che vada meglio. Nell'ultimo periodo (quello in esame è gennaio-giugno 2013) si è assistito nel comune murgiano ad una parabola discendente che ha portato le aziende del comparto a non investire più sulle nuove costruzioni ma a concentrarsi maggiormente sulle opere di ristrutturazione. Un cambio di rotta che ha portato alla mobilità parecchi lavoratori soprattutto di sesso maschile.

08-06-suddivisione-fasce-etàInoltre, dai numeri elaborati dal CPI diretto dal dr. Saverio Trabace, si evidenzia come nell'ultimo semestre sia cresciuta abbondantemente la percentuale di lavoratori di età compresa tra i 41 e i 60 anni che arriva a circa il 58% della popolazione lavorativa nocese. Percentuale che alimenta la già pesante sacca degli esodati e che non si sa ancora come svuotarla. In controtendenza sono invece i settori cosiddetti "stagionali". Turismo e agricoltura su tutti. In questi due segmenti si assiste ad un aumento di assunzioni a tempo determinato con contratti trimestrali o semestrali formulati ad hoc per la stagione estiva sia per quanto riguarda il settore turistico, sia per i lavoratori del settore agricolo. Ma è una lucina fioca destinata a spegnersi. Già da ottobre si ritornerà ai blocchi di partenza anche in questi settori.

Nel frattempo la politica cerca di dare risposte al mondo del lavoro in crisi. La Regione Puglia ha avviato un programma, con relativo stanziamento di fondi, per l'assunzione di personale specifico e qualificato all'interno delle aziende. In tal senso l'orientamento proposto è quello di ricercare figure professionali per "lavori umili". Trasformazione di prodotti agricoli in lavorati (es: confetture, distillati) e del mondo artigiano (es: idraulici, elettricisti) con una forte dote di manovalanza giovanile. Forse sembra poco, troppo poco per far fronte ad una richiesta di impiego che aumenta di giorno in giorno ed investe tutti i settori lavorativi ed i lavoratori di qualsiasi età. Ma in questi casi, forse, un po' di sano ottimismo non guasterebbe.

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