La Ladisa SpA ingloba la RR Puglia

09-19-rr-puglia-sedeNOCI (Bari) - Da ieri la Ladisa SpA è ufficialmente l'affittuaria di ramo d'azienda della RR Puglia. Tramite un accordo tra aziende e sindacati la società nocese attiva da oltre vent'anni nel settore della ristorazione collettiva continuerà a sopravvivere all'interno della holding Ladisa che ne ha acquisito la proprietà. Lo stato di crisi dichiarato dalla società nocese non più di un anno fa sembra essere stato superato da un accordo firmato giovedì scorso a Roma che prevede l'inglobamento dei dipendenti dell'azienda nocese all'interno della holding barese condotta dai fratelli Ladisa. Ieri la firma ufficiale per il passaggio di consegne dalla vecchia proprietà e la nuova gestione affidata alla Ladisa SpA.

Il passaggio si è concretizzato nella capitale dopo che all'ufficio provinciale del lavoro si è preso atto dell'impossibilità per la RR Puglia di continuare l'attività aziendale mettendo a serio rischio la sorte dei 30 dipendenti amministrativi operativi a Noci e quella degli operai addetti agli impianti di produzione dislocati tra Puglia, Molise e Basilicata dove l'azienda è presente. In totale circa 290 dipendenti. Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, i fratelli Sebastiano e Vito Ladisa hanno invece formulato una proposta di fitto del ramo d'azienda assorbendo tutte le maestranze della RR Puglia mantenendo invariate le condizioni contrattuali.

Dall'altra parte l'azienda fondata da Emanuele Mastropasqua nel 1986 dovrà dimostrare entro la fine di ottobre di adempiere a tutte le spettanze dovute ai lavoratori. A fare da garante una polizza assicurativa supportata da una perizia tecnica sulla redditività del fitto del ramo aziendale.

Se per le aziende l'accordo è frutto di «una intesa responsabile e condivisa», per i sindacati è una vera e propria vittoria. «Il risultato più importante – ha infatti dichiarato il segretario generale della fisa-scat Cisl, Giuseppe Boccuzziè stato sicuramente quello di mantenere invariate le condizioni economiche e normative dei lavoratori che verranno assunti dalla Ladisa SpA, con la quale ci siamo resi comunque disponibili ad un confronto successivo per individuare ogni possibile soluzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali anche prevedendo un ricorso agli ammortizzatori sociali. Siamo certamente rasserenati dall'epilogo di questa vicenda societaria, che anziché trasformarsi dell'ennesimo dramma occupazionale, ha visto ancora una volta impegnati a garantire uno stabile futuro occupazionale e retributivo ad oltre 200 famiglie un operatore economico locale come la Ladisa».

09-19-cesare-pintoUn po' di rammarico invece lo dimostra Cesare Pinto (in foto), amministratore della società nocese sino ad aprile scorso che dichiara a Noci24.it: «Era nostra intenzione salvaguardare gli interessi dei lavoratori ed abbiamo trovato nei rappresentanti Ladisa degli ottimi partner. La loro azienda è in salute ed in crescita e la proposta era seria. Mi rammarica invece dover chiudere la sede di Noci che ha rappresentato sino ad oggi un'azienda storica per la città murgiana e per Emanuele Mastropasqua che ci ha messo anima e cuore per questa attività». I dipendenti quindi sono salvi, ma l'imprenditoria nocese continua a perdere pezzi.

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