Da sei mesi vivono “appesi”, gli ex dipendenti Rilter chiedono risposte

03-13-dipendenti-rilterNOCI (Bari) - Sono senza soldi e senza spiegazioni. I 74 dipendenti della Rilter, società operante dai primi anni '90 nel settore della cartografia e dell'ambiente, da settembre non percepiscono l'ultima mensilità della cassa integrazione in deroga e non possono essere svincolati. La società per cui lavoravano, la "Rilter srl in liquidazione", è in concordato preventivo da marzo 2013, mentre il periodo di mobilità terminava a settembre scorso.

I dipendenti quindi si sono riuniti ieri mattina davanti ai cancelli di via T. Fiore (foto in alto) per denunciare pubblicamente il loro stato di agitazione e l'assenza di risposte concrete.

L'azienda versava in cattive acque già dal giugno 2012 e ad ottobre dello stesso anno aveva presentato alla Sezione Fallimenti del Tribunale di Bari istanza per un concordato preventivo. A dicembre dello stesso anno un verbale di conciliazione tra l'azienda e le organizzazioni sindacali sancisce un primo periodo di cigs in deroga che va da luglio a dicembre 2012. Per cercare di mettere a posto le cose nel febbraio 2013 i due commissari giudiziali, l'avv. Giovanni Schiavoni e il dott. Vito Lisi, convocano le parti per giungere ad un verbale d'accordo che sancisce un secondo periodo di cassa integrazione da gennaio a settembre del 2013. Contemporaneamente l'accordo prevede a fine periodo, la liquidazione del TFR e «un incentivo all'esodo comunque a transazione nella misura di tre mensilità delle indennità di mobilità spettante». Nel frattempo a marzo dello stesso anno il Tribunale di Bari accoglie l'istanza di concordato preventivo presentata l'ottobre precedente dalla "Rilter srl in liquidazione".

Ma proprio a settembre avviene il punto di svolta. Secondo quanto dichiarato dai circa 30 dipendenti assiepati davanti ai cancelli della loro ex azienda, il consulente esterno con mansione di gestione del personale, il rag. Vito Tinelli, nominato dai commissari liquidatori su richiesta della società per seguire la gestione e l'amministrazione del personale dipendente, sarebbe incappato in qualche difficoltà non meglio precisata che non ha permesso all'INPS di versare l'ultima mensilità della cigs in deroga. «Senza questo passaggio – affermano i dipendenti – non siamo di fatto licenziati. Non ci spettano il TFR e l'indennità stipulata nell'accordo del febbraio 2013. Praticamente da settembre siamo come appesi e nessuno riesce a darci risposte in merito».

I dipendenti affermano di aver cercato più volte di incontrare i commissari liquidatori ed i rappresentanti dell'azienda per cercare di ottenere risposte ma che «con una scusa sempre nuova» gli invitati hanno disertato gli inviti. Così è da sei mesi che non vivono. In questo periodo però i dipendenti si sono documentati sulla loro ex azienda, «visto che i sindacati non ci aiutano», ed hanno prodotto una documentazione che ha iniziato a far nascere più di qualche dubbio. Ad esempio che alcuni enti come la Camera di Commercio di Bari e la Regione Puglia, davano la Rilter come consociata della rete Exon Centauri, consorzio di aziende che avrebbe avuto chance di commesse in Bulgaria e Serbia, ma nelle volture camerali la Rilter non compare proprio.

L'altro dubbio è relativo al fatto che Nicola Putignano, rappresentante legale della "Rilter srl in liquidazione", nello stesso giorno in cui presenta l'istanza di concordato preventivo presso il Tribunale di Bari, il 1 ottobre 2012, iscrive alla Camera di Commercio territoriale una nuova società la "Rilter Service srl", dove è socio di maggioranza ma non è il rappresentate legale che invece risponde al nome di Umberto De Angelis, proprietario al 30% della società ed amministratore unico.

Tutto questo i dipendenti lo hanno scoperto da soli ed hanno fornito la documentazione alla stampa chiedendo: come mai ci sono state tutte queste operazioni durante il percorso che ci vede coinvolti e nessuno ci ha mai informati? Perché il ragioniere Tinelli non riesce a mandare l'ultimo cedolino all'INPS? Perché i commissari liquidatori non ci incontrano? Quanto tempo ancora dobbiamo aspettare per ottenere risposte concrete in merito?

Nonostante i dubbi e le domande che affollano la mente, gli stessi si sono organizzati a livello legale per far valere i propri diritti.

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