Confartigianato Noci: stop al lavoro nero

07-26-confartigianato-frontNOCI (Bari) - Il lavoro nero piaga sociale e lavorativa. Campeggia da qualche giorno ormai nei punti nevralgici della città un manifesto della Confartigianato Noci sulla lotta al lavoro nero. La confederazione degli artigiani già da qualche anno sta portando avanti la campagna di sensibilizzazione contro tutti quei metodi lavorativi che hanno poco a che fare con il lavoro e con i diritti dei lavoratori e dei consumatori. Ad iniziare da una sana e robusta concorrenza.

Il lavoro nero danneggia fortemente la competitività di ditte e lavoratori regolari soprattutto se si trovano ad operare nell'ambito della piccola e media impresa. Secondo il responso elaborato dalla CGIA di Mestre su dati 2012 (gli ultimi risalivano al 2007) in Italia vi sono circa 3 milioni di lavoratori in nero, precisamente 2.862.300. Quasi la metà (45,7%), pari a 1.308.700 unità, opera nel Mezzogiorno. Il sommerso costa alle casse dello Stato 45 miliardi di euro di gettito all'anno. Dati che proiettano l'Italia al 17° posto tra le nazioni europee con un il più alto tasso di lavoro nero, circa il 12% (fonte dati CGIA Mestre).

«Con la presenza del sommerso – dichiara Italo Laera presidente Upsa Confartigianato Noci – la profonda crisi che sta colpendo il Paese ha, probabilmente, effetti economici e sociali meno pesanti di quanto non dicano le statistiche ufficiali. E' evidente che chi pratica queste attività irregolari fa concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici regolari che non possono o non vogliono evadere». Allora che fare? «Denunciare. Invitiamo tutti i cittadini nocesi a sostenere i lavoratori qualificati, difendendo la dignità e tutelando la legalità del lavoro regolare».

Al manifesto seguirà presto una tavola rotonda in cui si dibatterà della dinamica attuale del mercato del lavoro a cui parteciperanno tecnici esperti del settore ed esponenti del mondo politico e sindacale.

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