Scritte sessiste sulla locandina: sinonimo di impoverimento culturale?

10 15 scritte sessisteNOCI (Bari) – Come tornare indietro nel tempo e rendersi conto che probabilmente non ci siamo realmente evoluti come avremmo dovuto. È la considerazione che emerge, a caldo, in seguito alle scritte sessiste e violente, denunciate dai Presidi del libro di Noci comparse sui manifesti pubblicitari dell’incontro di presentazione del libro “Un granello di Colpa”, che aveva come tematica principale la violenza sulle donne e la violenza domestica.

 

Il fatto ha, in un certo senso, rotto un’apparente equilibrio e smascherato una cultura che probabilmente mai ha abbandonato le sue radici maschiliste. E di conseguenza la comunità nocese, oggi, si ritrova a fare i conti con un problema evidentemente mai eradicato dalla società: combattere una cultura figlia dei tempi che porta a riempire troppo spesso le pagine di cronaca nera di femminicidi.

Le scritte incise sulle locandine pubblicitarie, tra l’altro utilizzando un italiano sgrammaticato e scorretto, testimoniano la povertà culturale di cui è afflitta ancor oggi una buona fetta di popolazione. Enfatizzare tale gesto non è scorretto, anzi, ha come obiettivo quello di continuare un processo di “civilizzazione di massa”, che necessita di accendere i riflettori sulla figura femminile, troppo spesso screditata e assoggettata a varie forme di violenza fisica e verbale.

In tale direzione vanno le manifestazioni di solidarietà espresse dal sindaco di Noci, Domenico Nisi, e dall’amministrazione comunale tutta, oltre che dal senatore Piero Liuzzi e dal Sottosegretario di Stato Angela D’Onghia. L’Assessore alla socialità, all’inclusione e alla solidarietà Lorita Tinelli non fa mancare il suo contributo, annunciando di voler organizzare un dibattito pubblico coinvolgendo istituzioni ed associazioni per discutere di quanto accaduto. Ed infine il pensiero della dott.ssa Angela Lacitignola, coordinatrice del centro antiviolenza Andromeda di Noci: “noi donne del centro antiviolenza Andromeda, solidali con tutti coloro che hanno organizzato e si sono adoperati al fine di una buona riuscita della presentazione del Libro “Un granello di colpa” a Noci mercoledì 11 ottobre, non ci meravigliamo degli atti vandalici contro le locandine di promozione dell’evento che “ignoti” hanno commesso nell’intento di esprimere il loro pensiero chiaramente sessista, svalutante della figura femminile, e frutto di una cultura che sappiamo fondata su presupposti marcatamente maschilisti” commenta la Lacitignola in un comunicato diramato alla stampa. “Isaac Asimov diceva che la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, noi del Centro Antiviolenza continueremo a lavorare arduamente insieme alle istituzioni perché la violenza non abbia più nessun rifugio”.

 

Approfondimento: leggi il comunicato ufficiale del Centro Antiviolenza Andromeda di Noci

 

 

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