La comunicazione elettorale ai tempi dei Social Network

02 23plancevuoteNOCI (Bari) - Tabelloni elettorali e piazze vuote. Nessun megafono. Nessuna utilitaria tappezzata da materiale propagandistico. Nella cassetta delle lettere non ci sono santini o fac-simile. In questi giorni,  a quasi una settimana dalle votazioni politiche, rimbalzano ai nostri occhi solo post in sponsorizzazione su Facebook, Instangram, Twitter: i manifesti elettorali diminuiscono con l'aumentare degli hashtag. È la comunicazione elettorale ai tempi dei social network: quella delle piazze virtuali, di chi si fa i selfie e geolocalizza la sua posizione ma non organizza più i discorsi nelle agorà tanto difese dalla democrazia ateniese del 400 a.C.

Anche a Noci, come in tutt'Italia, si risente della povertà della comunicazione elettorale. I soli che hanno scelto di appendere manifesti sono coloro i quali sono davvero conosciuti sul territorio e si rivolgono ancora all'elettorato che fu: a chi viveva a pieno le sezioni di partito e a chi garantiva attivismo 365 giorni l'anno. Sembra che l'unica a beneficiare di questo "andazzo" sia madre natura insieme ai suoi alberi: non ci sono appuntamenti in piazza, non c'è più esercizio d'ascolto, non esistono opportunità di discussione nelle piazze.

Il candidato moderno ha la sua faccia sui social network, ma non per strada. Si attrezza di un'agenzia di comunicazione e di un addetto stampa che lo segua in ogni sua minima mossa e paga per una manciata di like: chissà se il 4 marzo questi ultimi si possano convertire in voti effettivi!

È una situazione figlia dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti? Della nuova legge elettorale? O semplicemente di un mondo che sta cambiando? Per il momento l'elettorato legge solo messaggi su whatsapp, inviti ad eventi pubblici (al chiuso), semplici e classiche indicazioni di voto sui siti internet, poche facce sulle plance elettorali che raffigurano candidati al collegio uninominale. Saranno i like il nostro termometro mediatico di queste elezioni? Il 4 marzo 2018 saremo invitati a decidere delle sorti del nostro Bel Paese. I candidati ascoltano il proprio paese? Il paese sta ascoltando i suoi candidati?

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