L'EDITORIALE - Cronistoria di un canile sanitario che (ancora) non c'è

leditorialeEDITORIALE - Dedichiamo l'editoriale di questa domenica  al fenomeno randagismo. Un problema che investe il comune di Noci da molto tempo ormai e che anche questa settimana è tornato a farsi sentire. La presenza di un branco di cani ha scatenato discussioni social: in molti sono tornati a chiedersi a che punto fosse Noci - e quindi l'attuale amministrazione comunale - con la risoluzione di questo problema e con la realizzazione del tanto atteso ed annunciato canile sanitario. Ripercorriamo insieme un pò di storia vissuta.

 

L’emergenza “canile” a Noci nasce intorno al 2014, quando la prima amministrazione Nisi - resasi conto dell’impossibilità del Comune di Putignano di accogliere altri cani - esprimeva, fra le sue priorità, la volontà di adeguarsi alla normativa vigente per la quale il Comune si sarebbe dovuta dotare di un ricovero per animali. Nello stesso periodo al Responsabile del Settore Gestione ed Assetto del Territorio veniva demandato il compito di individuare l'area idonea alla realizzazione del canile.

Il fenomeno sembrava così essere diventato priorità di un’amministrazione che a febbraio 2015 annunciava a Noci24 la volontà di voler cominciare a muovere i primi passi verso la realizzazione di un canile affido con la stipula di un’assicurazione sanitaria.

A marzo 2015 arriva il bando per la sterilizzazione dei cani padronali. Grazie ad un contributo concesso dalla Regione Puglia, pari a 4.008,00 Euro si dà il via anche alla creazione di una short list di veterinari. A febbraio 2016 l’allora consigliere Mariano Lippolis interviene sulla questione ed annuncia che l'amministrazione sta cominiciando a lavorare per la realizzione del canile sanitario.

A settembre 2016, l’odore della campagna elettorale e delle amministrative 2018 cominciano a farsi sentire e sul nostro giornale si avvia una querelle fra il consigliere d’opposizione Paolo Conforti e il consigliere Mariano Lippolis a proposito del fenomeno randagismo.

Il sindaco smorza i toni in una nostra intervista ed interviene facendo il punto della situazione“Quello che abbiamo fatto noi è stato cominciare a rispettare le norme. Questo significa dotare il nostro paese di un canile sanitario che attualmente non c’è. Noi abbiamo fatto il progetto, abbiamo individuato il sito, abbiamo preso i pareri dagli organi competenti sul progetto e abbiamo anche la copertura economica per attuarlo. Da qui a qualche settimana daremo avvio per le procedure per l’aggiudicazione di questi lavori, e questo ci permetterà di essere in regola con ciò che la normativa oggi prevede. Altra cosa: il comune non ha polizza assicurativa sui sinistri stradali causati dai cani randagi da anni. Abbiamo trovato copertura finanziaria e stiamo per stipulare la polizza che permetta di risarcire chi subisce un sinistro a causa di un cane randagio di proprietà comunale che dopo sterilizzazione è stato reimmesso sul territorio. Oltre questo stiamo ragionando con le associazioni di settore per trovare altre soluzioni. Associazioni che ringrazio perché ci stanno dando una grossa mano nella gestione dell’emergenza. In seguito a mia ordinanza abbiamo sistemato una struttura rurale perché in caso di urgenza si possa sfruttare per tenere i cani accalappiati. Questi sono fatti, il resto sono chiacchiere. Io sono convinto che stiamo operando bene".

A novembre 2016 il Comune emette una determina dirigenziale riguardo l’approvazione del preventivo per una polizza assicurativa responsabilità civile cani randagi sterilizzati: leggi qui

Dopo lo scoppio della vicenda del canile nella scuola rurale affidata all’associazione “SOS Adozioni4zampe”, il consigliere Conforti avvia a febbraio 2017 una raccolta firme per la realizzazione del canile. In quell'occasione controbatteva dichiarando che il canile sanitario a Noci aveva già raggiunto la terza approvazione dell'ASL ad agosto 2016 presso la struttura individuata e già esistente nel Nuovo Foro Boario in Contrada Montedoro dove saranno così allestiti 5 box dove i cani verranno presi, sterilizzati, accuditi con le prime cure e dopo 20 giorni di profilassi verranno poi o adottati o reimmessi o trasferiti in un campo di stabulazione libera, così come ora si chiama il canile rifugio"

Sin da quel momento ci eravamo chiesti come mai da agosto 2016 a febbraio 2017 le procedure di gara per la costruzione del canile sanitario non erano state ancora avviate. Lippolis rispondeva dicendo che di lì a poco sarebbero partite le procedure di gara che avrebbero dovuto “toccare 30.000 circa euro del bilancio”

Nell’estate 2018, Nisi inseriva nel suo programma elettorale la volontà di potenziare le misure anti randgismo scrivendo che “A seguito della realizzazione del canile sanitario, i cui lavori sono già stati appaltati, e suo affido, sarà necessario avviare una campagna di sterilizzazioni per la re-immissione sul territorio dei randagi. In breve tempo dovrà essere realizzato un campo di stabulazione libera comunale. Mediante bando sarà individuato un veterinario con cui convenzionarsi per garantire il primo soccorso e la cura degli animali incidentati”.

Siamo già nel 2019 e il canile sanitario ancora non c’è. A che punto siamo?

 

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