Noci e la crisi politica

consiglio-maggioranza-maggio-2011NOCI (Bari) - Noci vive da oltre un anno una profonda crisi amministrativa eppure sembra che tutto vada bene, anzi che il traguardo del 30 giugno possa essere affrontato da una maggioranza a 12 o 13 consiglieri e che si possa tranquillamente approvare il bilancio comunale. La maggioranza litiga, l'opposizione si limita a compiacersene e la gente se ne disinteressa.

Lo scenario è davvero sconcertante. Nel 2008 la maggioranza ottenne 15 su 20 posti in consiglio comunale (cioè i 3/4), numeri da capogiro che avrebbero fatto immaginare un profondo e completo rilancio dell'attività amministrativa poggiato sulla coesione dimostrata e sulla forza delle urne. Due anni dopo, nel 2010, la maggioranza ha cominciato a traballare fino alla separazione annunciata di due, poi quattro, poi sette consiglieri, riunitisi in un patto federativo, poi la revoca del patto e il reintegro dei quattro ex-Indipendenti (anche se non ancora ufficiale). Un andirivieni segno di diverse visioni strategiche sullo sviluppo del paese, di rivalità interne, di opportunismi politici e di nodi irrisolti. 

La minoranza consiliare è stata a guardare la lotta intestina, ma è sembrata troppo morbida, poco efficace a fare emergere le difficoltà del paese. Numerose sono state le convocazioni dei consigli comunali promosse dai partiti di minoranza, ma il risultato non è poi stato un gran che. Anzi è proprio stato nullo. 

C'è da dire che quella andata in scena dal 2010 è una crisi politica frutto anche della disaffezione dei cittadini dalla vita politica. I partiti non hanno mai avuto un peso determinante nella conduzione di questa crisi, perchè in realtà non manifestano vitalità. Nè partiti di maggioranza, nè di opposizione fanno vera e propria vita politica ormai da un pezzo a Noci. Sono funghi che spuntano solo nelle competizioni elettorali e nulla più. Contano piuttosto le clientele e i pacchetti di voti certi dei consiglieri. Non è una novità. La passata consigliatura 2003-2008 fu battezzata come un consiglio di "uni", cioè di consiglieri che rispondevano solo ai propri elettori, fuori da una logica di partito. E la musica non è cambiata affatto.

Eppure la funzione del partito politico è fondamentale per analizzare i problemi, creare le soluzioni ed il consenso necessario. Oggi, però, non sembra così: il consenso è cercato con forza, ma le analisi dei problemi e le soluzioni non passano più attraverso le segreterie di partito. Il risultato è che la maggioranza si forma e si rompe senza la elaborazione di un vero progetto politico, ma solo come consorteria di interessi particolari e di pochi, e la minoranza è incapace di proferire parola e di diffondere le sue soluzioni.

Un comune fermo da un anno e che non gode dei benefici di una classe dirigente capace sì di litigare, ma anche di far decollare lo sviluppo, o solo saperlo avviare, è un comune destinato alla passività  e con lui i suoi cittadini. Troppi slogan elettorali restano nel cassetto da anni ed è quasi un'offesa ai nocesi vedere che non vengano realizzati: zone produttive, traffico, parcheggi, edilizia convenzionata e sovvenzionata, ecc.ecc.

 

 

consiglio-maggioranza-aprile-2011

 

consiglio-maggioranza-settembre-2010

 

consiglio-maggioranza-giugno-2008

 

 

 

 

 

EDITORIALI

© RIPRODUZIONE RISERVATA