A volte il male di vivere ho incontrato

09-07-Angela_PlantoneNOCI (Bari) - Ultimamente è capitato di interrogarmi su alcune cose a cui l'uomo moderno non è riuscito ancora a trovare una soluzione. L'uomo del XXI secolo si vanta di essere riuscito a soddisfare una moltitudine di bisogni e che attraverso il progresso della tecnologia e dei mezzi informatici sia riuscito a far fronte a molte esigenze insite nel "vivere al passo coi tempi".

L'uomo moderno ha la presunzione di riuscire a fare tutto. Crede di saper fare tutto. Ritenendo, quasi esclusivamente a torto, di tenere tutto sotto controllo. Continuando a cercare quel'elisir di eterna giovinezza che lo mantenga in vita per l'eternità. Ad una cosa però non vi ha ancora posto rimedio. Non ha posto rimedio ad uno stato di salute. O meglio, al suo stato di salute. Quello che, se vien meno, non ti fa sentire adeguato alla vita moderna. Sempre di corsa alla ricerca di qualcosa, a compiere commissioni, a tenere a bada la famiglia, ad allacciare rapporti umani, ad intensificare quelli professionali, a pagare le bollette, a far quadrare i conti a fine mese. Ecco, se manca il benessere psicofisico, il buono stato di salute, tutte queste cose non sei in grado di svolgerle. Il concetto qui non vuole essere semplicemente ridimensionato ad un banale raffreddore o allo stato febbrile, dal quale si guarisce nel giro di una settimana. Troppo semplicistico.

09-07-manifesto_profSi vuole piuttosto rimandare a quel male che ti logora dal di dentro fino all'annientamento. Come quello che la settimana scorsa ha divorato una Donna di Noci, lasciando alla famiglia e a quanti la conoscevano solo il ricordo come briciole di una pasto a cui i commensali avrebbero volentieri fatto a meno. Quel male che ha strappato l'abbraccio di una madre ai propri figli, l'amore di una moglie verso il marito, l'affetto dei propri cari ad una congiunta, la stima e la fiducia dai colleghi e dagli amici. Quel male che si comporta come un parassita. Vive all'interno di un corpo terzo, si nutre di esso e quando ha finito di cibarsi lo butta dalla bocca dell'Ade senza fare troppi complimenti. Né ringraziamenti. Qui non si vuole puntare il dito contro nessuno, anzi. Questa missiva voglia essere colta come un pungolo e segnale di slancio a quanti fanno dello "studio del buono stato di salute delle persone" una professione (i medici).

A loro e ai ricercatori, ai dotti, ai professori di medicina, rimane la più profonda fiducia per riuscire a combattere e a debellare quello che da loro stessi è stato definito "il male del secolo". Perché nel XXI secolo, precisamente nel 2011, non si può più morire a soli 56anni. Non per colpa di questo male. Spero con tutte le mie forze che oggi, ancora per una volta, quel parassita abbia vinto la singola battaglia, ma che domani perderà la guerra. Per questo sono sempre più convinto che la ricerca deve continuare a vivere. La medicina deve proseguire nel suo cammino di crescita sostenuto dall'intera collettività in barba agli adulatori di quel Dio Denaro che vuole la continua contrazione della speranza e la dilazione della risoluzione.

Ad Angela Maria Plantone (foto in alto): mamma, moglie, insegnante, donna forte e coraggiosa come poche, ennesima vittima del parassita.

Alla famiglia Notarnicola il cordoglio di tutta la Redazione di Noci24.it per la prematura scomparsa di mamma Angela, e del sottoscritto che altro non può fare se non condividere con voi questo immenso dolore, ma che, insieme a voi, continua a coltivare la speranza di un futuro migliore.

EDITORIALI

© RIPRODUZIONE RISERVATA