La crisi è bella se...

01-01-beppeNOCI (Bari) - Buon 2012 a tutti i nostri lettori, nocesi e non, sparsi per il mondo. Siamo in "crisi" e qualcuno ci ha anticipato che nel 2012 ci raggiungerà la "recessione". Parole non certo allettanti, che sono spesso associate a timori ignoti di vedere modificata la propria condizione di vita, di vedere peggiorare le proprie opportunità di sviluppo e crescita. Eppure la crisi (dal greco krisis=scelta, cambiamento) è uno stravolgimento improvviso ed inaspettato dell'esistenza e non sempre ha un connotato negativo.

La crisi è bella se... vissuta come opportunità di crescita e come rottura di equilibri, personali e collettivi. Da troppi anni gli economisti ci ripetono che dagli anni settanta gli italiani hanno sempre vissuto al di sopra delle proprie possibilità, con un tenore di vita difficile a reggersi per troppo tempo. Poi c'è stato l'euro e la scelta europeista, inevitabile e necessaria, è costata tanto agli italiani, prima e dopo. Ora scopriamo che la crisi economica è mondiale, globale. Basta uno squilibrio di qualche governo, una debolezza della politica o un malcostume dei cittadini a travolgere una dopo l'altra tutte le economie del mondo. 

L'Italia in Europa e nel mondo è 8°, ma non per molto. Il prossimo anno potremmo scoprire di essere diventati la 12° economia mondiale. Dico, poco importa. Oggi, qui, nella nostra città, nel nostro meridione la crisi la viviamo e la sperimentiamo, ma possiamo e dobbiamo da questo nostro paese vivere e sperimentare la crisi come una grande e bella opportunità. Senza disorientarci. La crisi deve invitarci a batterci per creare lavoro e ricchezza, anche inventandolo. La crisi diventa bella se aiuta gli uomini ad ingegnarsi, per necessità, a raggiungere traguardi che non avrebbe mai saputo raggiungere in altri momenti della propria vita. La crisi è bella se smettiamo di chiedere legalità e trasparenza alla politica e iniziamo tutti noi cittadini a vivere e ad essere esempio di legalità e trasparenza. La crisi è bella se la precarietà dei lavoratori, delle imprese, delle famiglie diventa pungolo per tutti per fare più e meglio e per chiedere sempre più e meglio dagli altri, anche dai politici. La crisi è bella se le famiglie riscoprono il valore dei sacrifici e delle rinunce, elementi che creano comunità ed unione. La crisi è bella se i lavoratori riescono a collaborare, a condividere, a sentirsi uomini e solidali. La crisi è bella se le imprese cercano di sostenere, resistere e promuovere il valore del lavoro, anche con qualche sacrificio. 

Il bello della crisi è che non risparmia nessuno. Tocca un po' tutti e tutti sanno di averla incontrata. Ma guai a ripetersi soltanto di essere in crisi, quando si è davvero in crisi. Quando si è in crisi il miglior antidoto è fare qualcosa, darsi da fare, impegnarsi, farsi venire una bella idea, rispolverare vecchi hobbies, vecchie abilità... tornare ad essere creativi. Beh, l'augurio per il 2012, annus horribilis per la nostra economia in recessione è quello di essere creativi, di non dimenticare le immense possibilità creative umane e di impegnarsi tanto, ma davvero tanto. 

Buon 2012 a tutti.

Beppe Novembre (in foto)

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