Le parole, le promesse, le elezioni

comune-di-noci-04NOCI (Bari) - Noci tra un mese avrà il proprio sindaco eletto al primo turno o forse al ballottaggio. Poco importa. Le istituzioni avranno nuovamente volti e persone disposte a spendere parte del proprio tempo per gestire la "cosa pubblica" e la fase della progettualità politica dovrà cedere il passo alla prassi di governo. 

In questo mese, c'è da immaginarselo, il dibattito politico promosso dai circa 200 candidati consiglieri e dai 3 candidati sindaco farà da sfondo, in modo sempre più efficace, nella vita di ogni famiglia e di ogni cittadino nocese. Le elezioni comunali, infatti, sono sempre un momento di grande interesse per il futuro di una città e riescono a coinvolgere un numero considerevole di cittadini, che, terminata la campagna elettorale, si rintanano nella vita quotidiana relegandosi il ruolo di spettatori nella città. Tra un mese, qualunque sia il sindaco eletto, sarebbe bello, invece, notare che ciò non accada e che lo stesso entusiasmo, lo stesso interesse, la stessa voglia di partecipazione possa animare i cittadini nel continuare a seguire la vita politica cittadina. 

Tra un mese sarebbe bello notare che le sedi di partito, le piazze, i comitati elettorali non si spopolino e non spariscano con la stessa velocità con cui stanno nascendo. Sarebbe bello che i cittadini fossero costantemente aggiornati mediante social network e siti politici di coalizione sulle tante azioni poste in essere poi da maggioranza ed opposizione, così come sta accandendo in queste ore. 

Certamente sarebbe auspicabile un consiglio comunale composto da numerosi volti nuovi della politica cittadina e da una non effimera componente femminile (del tutto assente negli ultimi 15 anni dal consiglio), senza doversi invece ritrovare con 14-15 su 16 consiglieri delle passate amministrazioni. E quanto questo sia una reale necessità per la città lo potranno decidere solo gli elettori, con il loro voto.

Di sicuro tra un mese sarebbe utile alla vita della città se il consiglio e le commissioni consiliari funzionassero da subito e al meglio, senza sterili attese per bilanciare con pesi e contrappesi la visibilità delle forze politiche, trascurando che l'obiettivo principale della vita di un consiglio è lavorare, analizzare, discutere e decidere per il bene del paese. Negli ultimi anni, invece, i consigli sono stati ring dialettici troppo animati e poco produttivi, mentre le commissioni sono state solo ufficializzate e ridefinite più volte, ma mai hanno davvero aiutato a snellire i lavori del consiglio. 

Sarebbe poi fantastico per Noci se i grandiosi e roboanti obiettivi politici che sentiremo risuonare in questo mese nei programmi elettorali possano poi essere immediatamente realizzati dai vincitori perlomeno per un terzo di quanto annunciato, dando prova di competenza, determinazione e rispetto della delega ottenuta. Non sarebbe decoroso, invece, scoprire che le tante promesse annunciate in campagna elettorale fossero state scritte e declamate senza ponderazione sui mezzi e sulle risorse per realizzarle e sulle strategie più opportune per raggiungerle nel minor tempo: la gente che sperimenta la crisi tutti i giorni chiede alla politica serietà, onestà e rispetto delle promesse. La delega politica, se ottenuta, non ammette deroghe, nè alibi.

Attenzione va richiesta alle coalizioni in campo, quindi, a non abusare nell'uso di parole che come un mantra si sentono ripetere ad ogni piè sospinto: lavoro, occupazione, sviluppo, energie rinnovabili, innovazione, ambiente, partecipazione, trasparenza, efficienza, progettualità, vivibilità, mobilità, agricoltura, centro storico, sostenibilità, competenza, sociale, servizi alle persone, inclusione. Sono parole facilmente rintracciabili nei programmi elettorali e sulla bocca dei candidati in questi giorni, ma sono anche macigni sotto cui rimanere schiacciati davanti agli occhi dell'opinione pubblica se tra un mese i nuovi amministratori non daranno immediatamente prova di saper rendere vive le tante parole che oggi pronuciano. 

 

 

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