Europee: solo un test per la politica interna?

bruxelles-parlamentoNOCI (Bari) - Tra due giorni si vota per le europee e noi italiani siamo riusciti a trasformare l'appuntamento con la elezione dell'ottavo Parlamento europeo in un referendum pro o contro il governo, in una corsa all'interno dei partiti per misurare il proprio peso sul territorio nazionale. Il tutto condito da toni e propaganda non sempre edificanti.

Poco spazio per l'approfondimento dei programmi, per il confronto sulle visioni di Europa. Hanno prevalso in questa tornata elettorale le ragioni di politica interna sulla politica europea anche per il clima politico italiano degli ultimi anni. Eppure abbiamo un gran bisogno di parlare d'Europa, di pensare la nostra Europa, di immaginare una Europa diversa. Nulla. Gli italiani hanno preferito e stanno preferendo rinchiudersi nelle proprie vite isolate, nelle proprie difficoltà quotidiane dovute alla mancanza del lavoro senza sperare più nulla. Senza sperare più nell'Europa. E domenica sera sarà interessante conoscere i dati sull'affluenza al voto per capire di che portata è ormai il solco scavato fra i cittadini e la vita democratica. E' facile immaginare che l'affluenza al voto non sarà superiore a quella del 2009 quando si recò al voto solo il 65,05% di italiani. 

Oggi siamo all'interno del mercato comune europeo, abbiamo una moneta unica che manda in sofferenza numerose economie del continente. C'è bisogno di riprogettare l'Europa non certo di distruggerla. C'è bisogno di rilanciare una visione più solidale dell'Europa, una visione più partecipe. Tutti i leaders politici lo hanno detto: in tanti hanno annunciato la volontà di andare oltre, di trasformare, di sognare un'altra Europa.  Dall'analisi delle comunicazioni e dei programmi c'è da dire che tutti sottolineano la necessità di una trasformazione dell'Europa e le differenze davvero sono sottili se non impercettibili. Le ricette fornite, però, sono solo abbozzate, se non "evanescenti".

L'Europa ha bisogno di coraggio, ha bisogno di ricostruire la fiducia interna. Il processo avviato da Adenauer, Monnet, Schuman, De Gasperi, Spinelli non è stato ancora realizzato ma non per questo resterà irrealizzabile. L'Europa avrebbe tanto bisogno di leadership forti e capaci di disegnare nuovi orizzonti, attualmente però si fanno strada solo sentimenti distruttivi della stessa debolissima idea di Europa. L'Europa nata dalle macerie di due guerre mondiali deve saper rinascere soprattutto ora in cui soffiano forti venti antieuropeisti. 

Anche sul territorio nocese le europee sono state vissute non come momento per un dibattito attento sui grandi temi del futuro europeo, bensì come occasione di verifica e test interno ai partiti. 

C'è attesa di conoscere il risultato ottenuto dalle liste di centro destra ed in particolare Forza Italia che può contare su due senatori eletti a febbraio 2013 nell'allora PDL. Test importante per la tenuta di questo partito a pochi mesi dalla sua nuova fondazione dopo la scissione del PdL: vedremo quanto elettorato di Forza Italia si ricompatterà intorno agli slogan e alla visione di Berlusconi.

Il Nuovo Centrodestra che a Noci è separato fra le due anime di Francesco Gentile e Paolo Conforti, consiglieri comunali "cassaniani", e i "quagliarielliani" Marino Gentile, Stanislao Morea e gli altri consiglieri comunali e lui aafferenti. Questi due gruppi si stanno dando battaglia nelle europee per misurare il rispettivo peso politico: i primi sostenendo la candidatura di Cassano e Ferrarese, i secondi sostenendo con decisione la candidatura di Filippo Piccone.

Il PD nocese è alle prese con la riconferma dei consensi avuti nell'ultima tornata amministrativa di maggio 2013, ma i risultati sono davvero un incognita. L'incognita maggiore è soprattutto il risultato del Movimento 5 Stelle e sarà interessante, sia a livello nazionale che locale, vedere come si attesta questa lista e quanto la propaganda e i messaggi di Grillo nelle piazze italiane hanno fatto presa sul elettorato, anche e soprattutto qui al Sud.

Inoltre sempre a sinistra si dovrà valutare il piazzamento della lista L'Altra Europa con Tsipras, che si è proposto l'obiettivo di fondare una nuova sinistra unitaria dopo che quest'ultima si è definitivamente frantumata i mille rivoli. Anche a Noci tale situazione si è verificata.

Poi c'è Fratelli d'Italia che ha investito molto nel rilancio della destra nazionale, anche a Noci, in cui è nato un gruppo dinamico che sicuramente vorrà misurare la portata del proprio messaggio attraverso il responso dell'urna. 

Infine Scelta Civica, formazione politica in cui è stata eletta la senatrice D'Onghia prima di passare ai Popolari per l'Italia. A Noci nell'agosto scorso si era costituito un piccolo gruppo di sostenitori, ma già nel novembre si era sciolto. Anche in questo caso sarà interessante capire quale appeal avrà questa lista nell'elettorato nocese.

Le europee quindi sono diventate la cartina di tornasole della politica interna, nazionale e locale, desiderosa di verificare gli equlibri politici del paese dopo le trasformazioni del 2013 e la nascita di nuovi soggetti politici. Solo questo, purtroppo. 

 

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