Consiglio comunale, approvati tutti i provvedimenti

01 28 aula consiglioNOCI (Bari) - Consiglio comunale importante quello di lunedì in cui le forze politiche hanno discusso animatamente su alcuni provvedimenti che avranno ripercussioni forti sulla cittadinanza. Oltre alla elezione del nuovo vicepresidente, individuato nella figura della consigliera Pd Lucia Parchitelli, all’attenzione dell’assise vi erano: Affrancazione degli immobili gravati da canoni enfiteutici, livelli ed altri diritti reali – Proroga al 31.12.2015 del sistema di agevolazioni; Iniziativa “Adotta lo spazio pubblico” – Approvazione Regolamento; Integrazione al vigente Regolamento edilizio “Altezze dei locali nelle zone classificate “A” (Ambiti Insediativi di valore storico artistico e di pregio ambientale). “A1 – A2 – A3 del vigente PRG; L.R. n.14 del 30 luglio 2009 e ss.mm.ii. – Modifiche ed integrazioni alle delibere di C.C. n.57/2009 e n.3/2010 e sostituzione del Regolamento Comunale del Piano casa; 3° P.P.A. di attuazione del vigente PRG – Modifica della delibera di C.C. n.11 del 12.4.2012.

Provvedimenti che, si spera, potranno dare una svolta all’economia e al riavvio delle attività nel paese. Durante le interrogazioni però il pressing delle minoranze si è fatto sentire, soprattutto quello di Paolo Conforti (Ncd) che ha denunciato pubblicamente la negazione di accesso agli atti da parte degli uffici comunali ed in particolar modo ha puntato il dito contro la responsabile alle risorse umane. «Non è possibile – dichiara Conforti in aula - che un consigliere comunale non abbia la possibilità di vedere la documentazione inerente le attività amministrative e che bisogna fare ricorso al segretario comunale. Bisognerebbe insegnare agli uffici la legge sulla trasparenza degli atti amministrativi». La giunta, sindaco e segretario comunale prendono nota della denuncia di Ncd.

Sui provvedimenti invece il punto 4, affrancazione degli immobili gravanti da canoni enfiteutici, gode dell’approvazione della proroga al 31 dicembre 2015 per consentire ai cittadini di farne ancora richiesta. A differenza infatti delle circa 700 pratiche stimate precedentemente, le richieste sono appena 30. Qualche modifica invece l’ha dovuta subire il regolamento per l’adozione degli spazi pubblici. In sostanza il comune intende destinare la gestione di alcuni spazi pubblici a cittadini o gruppi di essi. Gli spazi non potranno diventare fonte diretta di introiti ma solo recuperati e messi a disposizione di tutti. L’ente dal canto suo si sgrava dei lavori di manutenzione risparmiando qualcosa per le casse comunali. Le modifiche riguardano l’abolizione del punto 3 dell’articolo 5 e la lettera C del punto 5 all’articolo 6. In più la modifica del punto 1 all’articolo 4. Il regolamento è solo un quarto della documentazione relativa al provvedimento che in aula viene approvato con il consenso dell’intera maggioranza. L’opposizione si astiene.

Il punto caldo del consiglio comunale è quello posto al n.6 dell’ordine del giorno. La modifica al regolamento edilizio comunale per le Zone A (A1, A2, A3), ovvero il centro storico, prevede una integrazione all’articolo 71bis riguardante l’altezza di alcuni vani per le attività pubbliche. In sostanza si chiede di portare l’altezza dei vani interni destinati ad uso pubblico ad un’altezza non inferiore a 2,40mt. I locali destinati a servici igienici dovranno essere di almeno 2,00mt mentre i locali cucina dovranno avere un’altezza minima di 2,20mt. «Una integrazione – sostiene il sindaco – che va in previsione rispetto al Regolamento Edilizio Nazionale, in cui vediamo un allineamento». Apertura anche dalle forze di opposizione. Il provvedimento infatti passa con votazione all’unanimità. «Quando si chiede cosa un’amministrazione può fare, questo si può fare» commenta il capogruppo pd Fabrizio Notarnicola. «Approvare provvedimenti favorevoli alla ripresa delle attività. Poi spetta allo spirito d’iniziativa imprenditoriale dei privati mettere a frutto le opportunità». Il provvedimento è ora depositato in segreteria per 10 giorni. Nei successivi 20 i cittadini potranno proporre modifiche. Si tornerà nuovamente in aula per l’adozione definitiva.

01 28 banchi minoranzaBagarre in aula sul punto 7 circa le modifiche sul piano casa. «In sostanza – dice il primo cittadino che relaziona in aula – bisogna prendere atto delle modifiche sopravvenute alla normativa regionale ed integrarle a quella locale per armonizzarle alla normativa vigente». Richiesta, poi cassata, proveniente dalla forzista Angela Lobianco di aggiornamento del punto perché alcuni passaggi richiedono maggiore approfondimento. Tergiversa invece il capogruppo Ncd Paolo Conforti che si ritrova tra l’incudine e il martello. L’approvazione nel 2010 lo vedeva tra i banchi della maggioranza dell’allora Liuzzi-bis ed ora si ritrova a chiedere lumi alle forze che sostengono Nisi. Le preoccupazione dell’alfaniano vertono maggiormente sulle ricadute legali che un tale provvedimento possa generare. Anche se la minoranza si è mostrata favorevole al momento della votazione abbandona l’aula lasciando la maggioranza ad approvare ad unanimità ed in totale solitudine il provvedimento.

L’ultimo punto riguarda invece la proroga al 31 dicembre 2015 per l’evasione delle pratiche pendenti del PPA che non si sono concluse al 31-12-2012. A quella data infatti sembra che siano rimaste appese circa 77 pratiche. Dai banchi dei Dem viene fuori un emendamento di modifica. Dubbi invece vengono dalla minoranza sui motivi per cui queste pratiche sono rimaste inevase. Dopo una serie di batti e ribatti in aula dove i tecnici di professione hanno avuto a che dire sul provvedimento si è passati alle votazioni. All’unanimità vengono approvati sia l’emendamento proposto dai dem che il provvedimento in toto.

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