Baratto amministrativo: il punto di vista del consigliere Lippolis

08 25 lippolis marianoNOCI (Bari) - Baratto amministrativo sì o no? Il consiglio comunale di Noci nella seduta del 9 ottobre ha iniziato a discuterne sotto la sollecitazione del consigliere Colonna del M5S. Tutta la minoranza ha espresso esplicitamente parere favorevole. La maggioranza è sembrata più cauta: il sindaco Nisi ha rassicurato i presenti circa la volontà di introdurlo anche a Noci, ma il dibattito sul regolamento è ancora all'inizio. E' lecito chiedere a chi è "moroso incolpevole" con l'ente comunale di fare piccoli lavori di manutenzione cittadina per azzerare i debiti con l'ente?

In consiglio ci sono stati diversi interventi da parte dei consiglieri. Ecco il punto di vista sull'argomento espresso in aula dal consigliere della lista Sinistra, Mariano Lippolis.

L'intervento in aula di Mariano Lippolis

Sulla questione del baratto amministrativo, a parte questa utile discussione proposta dal movimento 5 stelle, se non vado errato è giunta mesi fa, ad aprile, una proposta similare da parte dell’associazione “Differenzia Noci”, e in seguito, a luglio, è stata mia premura suggerire al Sindaco la lettura di un recente regolamento sul baratto amministrativo ideato dal Comune di Invorio, un comune di circa 5000 abitanti in provincia di Novara. Questo regolamento, dal quale oggi molti Comuni stanno prendendo le mosse, si basa su un articolo contenuto all’interno dello Sblocca Italia, l’articolo 24 per la precisione, e che prevede sostanzialmente ciò che prima del varo di questa legge, la burocrazia rendeva impossibile, ovvero l’agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio.  

Che poi sarebbe il medesimo articolo, che di fatto reintroduce i cosiddetti lavori socialmente utili, su cui ci siamo basati anche noi come amministrazione quando abbiamo messo appunto il fondo sociale per quanto riguarda la misura “Opificio Noci”. Quindi, così come per “Opificio Noci”, credo che quella del baratto amministrativo possa essere, se ben inquadrata e adesso mi spiego meglio, una buona possibilità per andare incontro a chi in questo periodo è incolpevolmente moroso nei confronti del Comune. Di per se, l’opportunità di permutare il proprio debito o di avere agevolazioni fiscali partecipando col proprio tempo alla tutela dei beni pubblici, fa pensare a tutte quelle micro iniziative che dal 2008 stanno nascendo e crescendo all’interno di questo sistema economico capitalista e grazie alla sua crisi. E cioè a tutte quelle iniziative, ascrivibili alla cosiddetta social economy o sharing economy, che tentano di ricostruire l’economia intorno a nuovi valori e comportamenti e che non prevedono in molti casi l’utilizzo di denaro. Penso alla banca del tempo, a progetti di co-working, al car pooling, al bike sharing, al be welcome per quanto riguardo ai viaggi, o alle monete parallele come il sardex, sperimentato e utilizzato ormai da molte aziende in Sardegna. 

Per quanto riguarda il baratto amministrativo, credo che il nome sia abbastanza fuorviante. Il baratto è infatti noto­ria­mente uno scam­bio tra eguali che, per defi­ni­zione, non implica rela­zioni di obbli­ga­to­rietà e né risar­ci­mento di debiti mone­tari.  Ma al di là di questo giudizio circa la forma, credo che un ragionamento importante dovrebbe necessariamente anticipare, precedere l’approvazione di provvedimenti come quella del baratto amministrativo. 

Un ragionamento sulla morosità incolpevole, sulla soste­ni­bi­lità sociale del debito e soprattutto sull’equità fiscale del sistema. Perché nel 99% dei casi, l’insolvenza incolpevole è dovuta alla spro­por­zione per­ma­nente che esiste tra il pro­prio red­dito e la pres­sione fiscale cui si è sot­to­po­sti E qui torna quel famoso discorso sul quale, in questa assise, abbiamo già dibattuto in diverse occasioni: quello sul sistema tributario, affinché sia informato a criteri di equità e progressività, e sulla necessità di porre in atto una lotta alla grande evasione fiscale per far sì che questo sia possibile.

Io credo che questo debba essere il primo passo da compiere prima di dare la possibilità a chi diviene incolpevolmente moroso nei confronti della pubblica amministrazione di permutare il proprio debito!

Dare seguito ad una delle regole fondative del nostro stare insieme e che è l’articolo 53 della nostra Costituzione. Inoltre, per quanto mi riguarda, nel regolamento sul baratto amministrativo che andremo insieme a discutere nelle commissioni consiliari e successivamente in questo Consiglio Comunale, un paio di cose credo debbano essere ben chiare, ovvero le con­di­zioni del baratto e cioè l’equivalente mone­ta­rio dell’ora lavo­rata nell’estinzione del debito e le con­di­zioni di lavoro.

Affinché queste non risultino vantaggiose solo per l’ente rispetto a quelle del lavoro retribuito che come sappiamo è garantito dai contratti collettivi e dalle organizzazioni sindacali. In attesa che il regolamento faccia tutto l’iter amministrativo, queste sono le riflessioni che, rispetto a questo provvedimento, sento di dover sottoporre a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione presenti in questo Consiglio Comunale.

Mariano Lippolis

Consiglio Comunale

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