Donazione organi - carta d'identità, la maggioranza: "I meriti dell' iniziativa restano dell’Aido e non i nostri. Creare dubbi di strumentalizzazione significa fare abbassare il livello politico"

06 18NisimoreaNOCI (Bari) – L’atto di indirizzo sull’iniziativa “Una scelta in Comune” proposta dall’Aido Noci era già stato firmato dalla Giunta comunale e non poteva essere, per legge, approvato anche dal Consiglio Comunale. "Tutti i consiglieri di minoranza sapevano della conferenza di presentazione tenutasi il 28 maggio e non v’è stata arroganza da parte nostra nel voler “mettere il cappello” sul progetto. Se sono state avviate le pratiche per consentire ai cittadini di Noci di poter, in futuro, decidere di esprimere sul documento d'identità il consenso alla donazione degli organi è solo merito dell’Aido e nulla più. Non occorre procedere oltre nella discussione", questo hanno ribadito i consiglieri di maggioranza al termine del consiglio comunale dello scorso 16 giugno e della conferenza stampa successiva della minoranza.


06 18maggioranzaconferenzaGli interventi e i chiarimenti della maggioranza che si sono susseguiti dopo quanto accaduto nel palazzo di via Sansonetti da parte del sindaco Nisi, del presidente Morea (referente del progetto Aido) e dei consiglieri Mezzapesa, Tinelli, Martellotta, D’Onghia, Mastropasqua, hanno inteso chiudere il dibattito e chiarire una volta per tutte la successione degli eventi per dare solo lustro all’iniziativa ed evitare che il dibattito in merito alla questione donazione organi – carta d’identità, su cui si sta già lavorando, continuasse.

A chiarire la decisione della posizione assunta dalla maggioranza in Consiglio Comunale, il primo cittadino Nisi: “Stasera siamo venuti qui perché avevamo l’obbligo di legge di convocare il Consiglio nonostante avessimo comunicato ai consiglieri di opposizione che sul punto all’odg la giunta avesse già deliberato. Avrebbero potuto prendere atto dell’iniziativa ed evitare la convocazione. Immaginare che il giorno prima della conferenza stampa pubblica di presentazione dell’iniziativa, fra l’altro richiesta dall’Aido, si convochi un consiglio comunale per mettere il cappello su quello che si vuol fare non ha senso, soprattutto in virtù di un argomento così delicato. A fronte di questo atteggiamento abbiamo assunto la posizione di maggioranza di abbandonare l’aula perché prestare il fianco ad argomenti che vengono proposti e riproposti è inutile”.

Essendomi proposto come referente del progetto” ha invece specificato Stanislao Morea, presidente del Consiglio, “mi sono attivato per capire cosa bisognava fare perché Noci diventasse il 5° Comune in Provincia di Bari ad adottare l’iniziativa. Le motivazioni forti si leggono dai dati che abbiamo presentato in sede di conferenza stampa. L’adesione al progetto da parte mia è avvenuta in maniera personale e poi da consigliere: tutto potevo pensare tranne che sarebbe successo quello che accaduto nel Comune di Noci. Andare a creare dubbi di strumentalizzazione significa fare abbassare il livello politico. Il percorso prevedeva la presentazione del progetto il 28 maggio non a caso, ma perché il giorno dopo sarebbe stata celebrata la giornata mondiale della donazione. La giunta ha emesso l’atto di indirizzo in data 24 maggio e il 27 i consiglieri di minoranza facevano domanda di richiesta del consiglio. Tutti i giornali sapevano e la comunicazione sulla conferenza stampa Aido è stata pubblicata anche dai quotidiani cui alcuni consiglieri sono più vicini. Ci sono state affissioni, locandine e comunicati stampa: a che serve dunque sostenere di non essere stati informati? L’atto di indirizzo o è di Giunta o di Consiglio e per evitare di sollevare questioni improponibili ho scritto una lettera alla minoranza in cui invitavo a trasformare la convocazione del consiglio in qualcosa di più costruttivo: una raccomandazione, etc. I meriti di questa iniziativa restano comunque dell’Aido e non i nostri. Le amministrazioni pubbliche devono solo fare la loro parte affinchè il numero dei donatori aumenti. E comunque la delibera al consigliere d’opposizione richiedente non andava data perché queste vanno consegnate una volta pubblicate: per eccesso di zelo l’ufficio ha dato la delibera. E’ normale che vi si trovino degli errori quando non sono ancora firmate dal Segretario. Con questo consiglio comunale l’atto di indirizzo doppio non sarebbe valso. A proposito dell’emendamento proposto da Giuseppe D’Aprile, non sarebbe stato comunque possibile inserire il gruppo ematico. Siamo il 5° Comune in provincia di Bari ad aver aderito all’iniziativa e dobbiamo essere rispettosi nei confronti dell’Aido e dei donatori tutti”.

 

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