Bacco nelle gnostre, Plantone: "Credo si debba parlare di comproprietà"

plantonevitoCOMUNICATO - Non avevo intenzione di intervenire sulla vicenda “Bacco nelle Gnostre”, ma quella che, a mio giudizio, è stata una improvvida dichiarazione dell’ex Senatore Liuzzi su di un giornale locale mi ha invece convinto del contrario. Prima di chiarire il perché, devo necessariamente partire da una premessa, ovvero ringraziare l’Associazione Acuto e tutti i volontari che negli anni hanno dato vita e hanno collaborato all’affermazione di un così bella e preziosa manifestazione del nostro paese. Non ho pertanto alcuna intenzione di muovere critiche nei loro confronti o nei confronti dell’evento, ma sulla gestione politica delle vicende che ne hanno fatto da corollario invece sì. Certamente non con le stesse improvvide e disdicevoli affermazioni di chi, in questi giorni, ha provato, senza riuscirci, a sostituire la precedente gestione.

Il comunicato dell’ex Senatore Liuzzi, infatti, che campeggia nell’articolo con un sorriso sornione e illuminante, è piuttosto la plastica rappresentazione di quello che da tempo si sosteneva sulla origine e sulla evoluzione di “Bacco nelle Gnostre”. Liuzzi, infatti, appare del tutto disinvolto nell’attribuirsi la paternità non politica, bensì organizzativa di questa manifestazione. Parla infatti di “nostri collaboratori”, di come “accumulammo un ingente debito”, afferma che sebbene lui avversasse la precedente Amministrazione Comunale “l’evento si è tenuto lo stesso”.
Tutte affermazioni che portano inevitabilmente a ribadire domande già fatte per tanti anni, ovvero quale è stato nel tempo il confine tra politica e privato in questa manifestazione e a chi spetti oggi la titolarità di un tale evento.

Mi spiego meglio. Liuzzi è stato per dieci anni il Sindaco di Noci e se certamente gli va dato merito di aver contribuito, da Sindaco, alla riuscita di questa bella manifestazione, dall’altro lato bisogna ricordargli che lo ha fatto utilizzando anche soldi pubblici, ovvero soldi di tutta la cittadinanza. In che proporzione, poi, le finanze pubbliche siano state controbilanciate dall’investimento privato, questo non è mai stato accertato e mai dichiarato. Dal suo comunicato lui stesso dichiara di aver vissuto un doppio ruolo: Sindaco di Noci e organizzatore/ideatore della manifestazione. Questo, però, apre uno squarcio enorme sulla gestione politica di questo evento e sul suo recente epilogo. Liuzzi è sempre stato, quindi, fautore di un enorme conflitto di interessi su di una delle manifestazioni più importanti di Noci, giustificando oggi la legittima diffidenza sul limite che vi è stato tra pubblico e privato. Lui stesso, scrivendo quasi fosse il Presidente dell’Associazione Acuto, lo ha recentemente confermato.

E qui vengo al secondo punto: la titolarità di questa manifestazione. Più banalmente “a chi appartiene?”. Io ritengo che giuridicamente, ma questo certamente andrebbe approfondito, Acuto non possa rivendicare la titolarità esclusiva della manifestazione, né tantomeno diffidare il Comune di Noci dall’utilizzo del marchio o del nome. Io credo che piuttosto si debba parlare almeno di comproprietà. Mi spiego meglio. Il Comune di Noci ha finanziato “a fondo perduto” e per moltissimi anni la manifestazione, non ricevendo in cambio alcun ritorno economico (se non in termini di immagine e di notorietà turistico), mentre l’Associazione Acuto ha invece presumibilmente (ma questo non lo sappiamo con certezza) finanziato anch’essa la manifestazione, rientrando però integralmente dell’investimento fatto ed ottenendone legittimamente anche un profitto (anche su questo non abbiamo numeri). In qualità di organizzatori, quindi, hanno svolto un servizio per la Comunità e ne hanno ottenuto in cambio una legittima remunerazione economica.

Il Comune di Noci, quindi, credo abbia pieno titolo a vantare nei confronti di questa manifestazione almeno un legittimo diritto alla comproprietà del marchio e della manifestazione stessa. Se dovessimo poi spingerci a valutazioni in merito alla ideazione della stessa, dovremmo allora chiederci se Liuzzi, da Sindaco di Noci, quando, come dichiara, ha avuto, assieme ad altri, l’intuizione o l’idea di “Bacco nelle Gnostre” esercitava le sue prerogative di Sindaco di Noci (e quindi in rappresentanza dell’intera comunità), oppure era un comune cittadino che con altri amici proponeva al Sindaco di Noci (ovvero lui stesso) una nuova manifestazione con un ingente richiesta di finanziamento pubblico.
Un gran pasticcio a mio parere.

Lo ripeto, questa non vuol essere una critica alla manifestazione o agli organizzatori, ma una semplice richiesta di chiarezza da parte di un rappresentante della Comunità che si pone delle domande. È inevitabile, quindi, che dalle considerazioni svolte ne deriva un legittimo sospetto sulle scelte fatte dall’Associazione Acuto sulla edizione di quest’anno. Si vuol dire che la politica non c’entra? Bene, ma a farla ripiombare nel dibattito politico è lo stesso Liuzzi il quale oggi approva (non si capisce con quale ruolo), anzi si fa promotore, di una scelta di ripensamento e ridefinizione di una manifestazione che, come ho precedentemente detto, non appartiene solo a Loro, ma all’intera comunità nocese che negli anni ha investito su tale evento.

Pertanto, la scelta di fare o non fare questa manifestazione, di ripensarla, di rivederla, di coinvolgimento o meno di altri enti, non spetta solo ad Acuto, e men che meno a Liuzzi candidato Sindaco sconfitto alle ultime elezioni amministrative, ma anche alla Comunità nocese e ad i suoi rappresentati istituzionali legittimamente eletti.
La decisione politica di questa maggioranza di dar vita ad una Fondazione a prevalente capitale pubblico, si muove proprio in tale solco, nel tentativo di garantire (così come avviene ad esempio a Putignano con il carnevale) una lunga vita a questo evento, slegato dalle logiche politiche del momento e nell’ottica di attribuire ai cittadini nocesi, e non solo ad una parte di essi, il potere di decidere democraticamente del suo futuro.
Se l’Associazione Acuto è legittimamente stanca, bisognosa di ricambio, di nuove idee, ecc… beh nulla vieta, a mio parere, che passi la mano, che si formi una nuova cordata “di capitani coraggiosi” che portino freschezza e novità in una manifestazione che merita tutta la nostra attenzione, così come avviene in tantissimi altri contesti anche aziendali. Questo andrebbe, però, dichiarato subito, permettendo ad altri di organizzarsi per tempo, continuando ad assicurare qualità all’evento. Se così non fosse allora i comunicati di questi giorni avrebbero un retrogusto come dire, gattopardesco, laddove “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”

Vito Plantone
Segretario Circolo PD di Noci

 

Consiglio Comunale

© RIPRODUZIONE RISERVATA