Mansueto fuori dalla maggioranza

04-16-mansueto-liuzziNOCI (Bari) - "Sindaco è bene chiarire: vuole o non vuole il MSI-DN in maggioranza?". Con questa domanda rivolta al sindaco dal consigliere Dino Mansueto (in foto a sinistra) nell'ultimo consiglio si è potuto far luce sui rapporti fra il neonato MSI-DN e la maggioranza consiliare. La risposta è stato un "niet" circostanziato e motivato.

"Pur non condividendo la floclorica espressione della nascita del suo partito  - afferma in aula il sindaco Liuzzi (in foto a destra) (in riferimento al consiglio del 30 novembre 2011 ndr) - ritengo che in quella occasione andava fatto parlare. Naturalmente ci sono mille argomenti per dire che con la sua formazione politica siamo distanti mille miglia, per i temi razziali o per le discriminazioni degli immigrati, temi non compatibili tra noi e loro. Proprio per questa ragione, per come la pensiamo noi in merito alla cittadinanza, abbiamo inserito un  punto (il numero 2 all'odg, "Ordine del giorno di sostegno alle iniziative di legge riguardanti le nuove norme sulla cittadinanza") che segna un profondo divario fra noi e loro".

In effetti alle 21:45 del 12 aprile scorso al momento della relazione del sindaco Liuzzi per la presentazione dell'ordine del giorno numero 2 "Ordine del giorno di sostegno alle iniziative di legge riguardanti le nuove norme sulla cittadinanza" si è avuta l'occasione per definire i reciproci rapporti in merito alla cittadinanza. Un punto del genere è stato inserito, con molta probabilità, per ancorare il confronto fra le forze politiche ad una comune visione circa le norme da riscrivere sulla acquisizione della cittadinanza italiana. Liuzzi ha presentato come inevitabile l'opportunità di prevedere oltre allo "jus sanguinis" (cioè al diritto di essere cittadino italiano se nato da genitori italiani) anche uno "jus soli" (cioè il diritto di acquisire automaticamente la cittadinanza del paese in cui ci si ritrova a nascere, superando difatto l'attuale normativa che prevede uno ius soli da esercitare per naturalizzazione dopo 10 anni di residenza legale in Italia per stranieri nati in Italia, cittadini di altri paesi dell'Unione Europea, rifugiati e apolidi ndr). In sostanza una proposta di ordine del giorno a sostegno della revisione delle norme sulla cittadinanza italiana con un rafforzamento  dello "jus soli".

04-16-laera-antonioSulla proposta di approvazione dell'ordine del giorno si è espresso a nome della maggioranza il consigliere Antonio Laera (PDL) (in foto a sinistra) che ha sostenuto la positività di questa scelta ed ha ragionato sulla razionalità e responsabilità, citando il sociologo e filosofo Max Weber, della politica nel prevedere percorsi di rafforzamento e consolidamento dei diritti individuali, anche e soprattutto per gli stranieri nati in Italia, rifugiati, apolidi.

 

04-16-dino-mansuetoContro questo ordine del giorno si è espresso Dino Mansueto (MSI-DN) (in foto a sinistra) il quale si è espresso a favore dell'attuale normativa sulla cittadinanza italiana (privilegio dello jus sanguinis ndr) prospettando anche una serie di rivendicazioni "Noi del MSI-DN rivendichiamo la precedenza dei cittadini italiani su mense, asili nido, casa ecc. Rivendichiamo lo jus sanguinis come criterio per ottenere la cittadinanza. Proponiamo un blocco dell'immigrazione ed una moratoria decennale sui permessi di soggiorno, la chiusura di tutti i campi rom, la reintroduzione del reato di immigrazione clandestina e lo sconto della pena nei paesi degli immigrati stessi".


tinelli-mino-consigliere-03Per la minoranza di centro-sinistra è intervenuto il consigliere Mino Tinelli (SeL) (in foto a sinistra) che si è espresso a favore dell'ordine del giorno. L'esito della votazione è stato a favore del provvedimento con il solo voto contrario, come era prevedibile dalle dichiarazioni di voto, del consigliere Mansueto.

 

 

04-16-enzo-notarnicolaAl termine della votazione si è registrato l'intervento del presidente del Consiglio, Enzo Notarnicola (in foto a sinistra), il quale ha rievocato le vicende familiari di immigrazione italiana negli USA che hanno coinvolto un suo cugino, padre del Generale Peter Pace e della sua storia di successo in America che lo ha portato a ricoprire il ruolo di Capo di Stato Maggiore delle Forze armate negli Usa. 

 


 

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