NOCI (Bari) - Torna il consiglio comunale ed immediate tornano le polemiche sulla presenza della telecamera voluta (e pagata) dalla minoranza. Dopo 20 minuti di lavori, passate da poco le 9:20, al termine di una lunga comunicazione del consigliere Fabrizio Notarnicola (Indipendente) scoppia un lungo contrasto verbale con il presidente del Consiglio, Enzo Notarnicola. Motivo: l'eccessiva durata della comunicazione per inevitabili ragioni di visibilità video. E scoppia la polemica.
Il sindaco ad inizio lavori aveva già chiesto al presidente del consiglio di non permettere le riprese video dal momento che non vi era stata nessuna richiesta formale e non si trattava di riprese video di una testata giornalistica. Il presidente Notarnicola inizialmente aveva tollerato la presenza della videocamera, come segno di trasparenza, ma dopo l'alterco con Fabrizio Notarnicola, accusato di strumentalizzare a suo vantaggio l'uso delle riprese allungando l'intervento ben oltre i 5 minuti concessi da regolamento, ha deciso di far spegnere le telecamere e di bloccare le riprese da parte di soggetti non autorizzati. Dal canto suo Fabrizio Notarnicola stigmatizzava il divieto imposto dal presidente di presentare le interrogazioni in seconda convocazione (quella del 6, la prima, era andata deserta ndr).
A nulla sono valse le proteste dei consiglieri di minoranza, Plantone (PD), Notarnicola (Indipendente) e Tinelli (SeL), sulla mancanza di un regolamento che definisca le modalità di ripresa in aula. Il presidente Notarnicola è stato irremovibile, forte della potestà di conduzione dell'aula e della garanzia del buon andamento dei lavori.
Siamo al secondo grave episodio, frutto anche della esasperazione dei rapporti politici fra maggioranza e minoranza. Anche a gennaio scorso era accaduto un fatto del genere, frutto sempre della mancata regolamentazione delle riprese, annunciata nel 2009 dopo l'approvazione di un ordine del giorno che impegnava l'esecutivo a trovare una maniera per regolamentare le riprese video in aula, ma mai effettuata. E' naturale quindi invocare una celere regolamentazione delle riprese che sia garanzia di accesso e di trasparenza, onde evitare una discrezionalità, seppur legittima da parte del presidente del Consiglio, che venga usata come censura contro i comportamenti dei consiglieri ritenuti "sgraditi". Sarebbe stato molto meglio non ammettere sin dall'inizio l'operatore piuttosto che allontanarlo come conseguenza di un comportamento "sgradito al presidentre" dei consiglieri di minoranza.
Alcuni passaggi video dei primi 20 minuti del consiglio del 9 agosto 2012
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