Quirinale, i senatori nocesi al voto

roma quirinaleNOCI (Bari) - Prenderanno avvio oggi pomeriggio alle ore 15.00 le votazioni per l’elezione del nuovo capo dello stato. Dopo il novennato di Giorgio Napolitano, unico Presidente della Repubblica ad aver rivestito il ruolo due volte, da oggi i 1009 Grandi Elettori riuniti nelle camere in seduta comune inizieranno le votazioni per eleggerne il successore. Al momento a ricoprire il ruolo, ai sensi dell'art. 86, primo comma, della Costituzione fino al giuramento del nuovo Presidente, è il presidente del Senato Pietro Grasso a ricoprire la più alta carica dello stato. (in foto: Palazzo del Quirinale - Roma)

Il momento politico è storico anche per Noci. I tre senatori nocesi, Donato Bruno, Piero Liuzzi e Angela D’Onghia, prenderanno parte alle votazioni.

bruno donato onorevolePer il decano Donato Bruno non è una novità. Essendo in parlamento dal 1996 ha più volte espresso il proprio parere in merito alle elezioni dei diversi presidenti della Repubblica che si sono succeduti sino ad oggi. Stando ad alcune indiscrezioni romane il senatore azzurro potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere propenso ad una elezione al femminile dove spunterebbe il nome della senatrice Angela Finocchiaro, del partito democratico ma inviso al “patto del Nazareno”. Le indiscrezioni ad oggi non hanno portato né a conferme, né a smentite.

È la seconda volta, invece, per i senatori Piero Liuzzi e Angela D’Onghia dopo l'aprile del 2013 e la conferma di Napolitano al Quirinale.

liuzzi piero sindaco 05Il senatore forzista di area fittiana pensa ad un profilo di alto livello e non disdegna una candidatura in rosa. «Un presidente di esperienza, con competenze istituzionali, conoscitore della politica, con una acclarata attitudine alla mediazione e col piglio del decisore. Lo vorrei così il prossimo capo dello Stato. Tali peculiarità sono riconducibili anche ad una figura femminile e per l'Italia sarebbe un bel salto in avanti. Ma non è questione di genere. Il profilo del prossimo presidente della Repubblica risentirà degli umori del Paese senza farsene avvinghiare. Non è più tempo per la demagogia, per le promesse a tutti di tutto. La più alta carica dello Stato dovrebbe bandire la demagogia dal suo eloquio e brandire, in primis, il rispetto per le istituzioni, gli organi istituzionali e le forme organizzate della società civile; che poi significa farsi promotore presso il popolo italiano del rispetto per se stessi. E dovrà avere un occhio alla riorganizzazione delle forme di rappresentanza politica, a cominciare dai partiti. Il presidente potrà infatti incentivare da parte dei partiti e movimenti politici un processo di riflessione finalizzato al ritrovarsi in sintonia col comune sentire della Nazione. Perciò, nel nuovo settennato i partiti ritrovino le ragioni della rappresentanza e tornino a funzionare da cinghia di trasmissione delle istanze di comunità. Certo, è giunto il tempo per portare sul colle più alto di Roma un presidente di formazione liberale, di cultura moderata e riformista. In tutti i casi, sarà un uomo o una donna di alto profilo, figura sufficientemente autonoma dalle pressioni dell'esecutivo tanto da apparire - oltreché esserlo - rassicurante delle prerogative civili e democratiche di tutti gli italiani. Un presidente che parli del lavoro che non c'è imponendo al Governo ed al Parlamento la priorità delle politiche attive lavorative. Nel pieno rispetto dell'art.1 della nostra Costituzione!»

donghia angela 01Infine la Sottosegretaria all’Istruzione di elezione centrista la senatrice Angela D’Onghia: «Vorrei che il presidente fosse una persona di alto profilo che difenda i cittadini ma al contempo si possa presentare a tutti i tavoli istituzionali europei e internazionali. Una persona con la schiena dritta che non abbia scheletri nell’armadio e situazioni giudiziarie passate o pendenti, capace quindi di non abbassarsi a compromessi e di tenere il timone dritto. Il Paese è in balia di grossi problemi e non dobbiamo ritrovarci nella situazione del 2013. Non ha importanza se sia uomo o donna, contano le capacità ed il profilo da “persona perbene”. A tutti i colleghi Grandi Elettori dico di metterci il cuore e la coscienza al di là degli schieramenti e degli accordi politici. Ai cittadini chiedo di pregare per noi affinché, sulla scia del papato di Francesco, possiamo ridonare all’Italia e agli Italiani un posto di tutto rispetto nel mondo».

 

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