D’Onghia su migrazioni: “E’ necessario riequilibrare la situazione o si rischia di alimentare la tensione sociale”

05 11 angela donghiaROMA - “L’accentuarsi negli ultimi giorni dei flussi migratori verso il nostro Paese [...] dovrebbe indurre tutti coloro che hanno responsabilità al riguardo a una seria riflessione, in grado di trovare soluzioni che siano concretamente attuabili e coerenti con i valori umani che sono alla base della nostra cultura come dell’intera civiltà europea”.
Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, sulla questione migranti.


“L’Austria è pronta a schierare l’esercito al Brennero per difendere i confini dai migranti, i porti di Francia e Spagna restano chiusi agli stranieri in fuga dai loro Paesi e l’Italia ha sempre più difficoltà a garantire accoglienza a causa del numero esorbitante di migranti che vengono accompagnati giornalmente sulle nostre coste”, prosegue la sottosegretaria.
“Ormai il nostro Paese ha dato fondo a tutte le risorse disponibili, in termini di finanziamenti, di accoglienza umanitaria da parte delle istituzioni e di solidarietà di gran parte delle popolazioni interessate. Non siamo interessati neppure ai ventilati sovvenzionamenti europei, perché là dove c’è saturazione in tutti i sensi, nessun aiuto finanziario riuscirebbe a creare soluzioni magiche, con il rischio che tali soluzioni possano scadere nell’illegalità." 

"Capisco gli accorati messaggi di Papa Francesco, come non vedere in ciascun migrante il “ prossimo” descritto da una celebre parabola evangelica? Ma i nostri valori sono comuni a tutti i Paesi europei e il Papa richiama ciascuno a fare la sua parte, come l’Italia ha fatto fino a oggi e continua a fare al disopra delle sue possibilità di accoglienza”.
“Se ha senso parlare ancora di Comunità europea, occorre che ogni Paese comunitario faccia seguire alle dichiarazioni sulla dignità delle persone e sui diritti naturali di tutti gli uomini, azioni concrete di accoglienza per quanti fuggono da scenari di guerra e di violenza e di eventuali rimpatri per quanti emigrano perché animati dal sogno di un futuro economicamente migliore, senza tener conto della situazione economica e di disoccupazione dei Paesi che dovrebbero ospitarli”, conclude la senatrice D’Onghia.

dal Parlamento

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