Il senatore Liuzzi chiede un tavolo per Taranto

liuzzi-piero-sindaco-06NOCI (Bari) - Bene fa il ministro Flavio Zanonato a lanciare l'allarme Ilva giudicando nazionale il problema della siderurgia e non relegando la questione ad un evento locale, di interesse regionale. Perdere circa quarantamila posti di lavoro causerà una catastrofe dai risvolti sociali ed economici inimmaginabili. Certo, come è stato tempestivamente chiesto dall'on. Fitto e dal presidente Vendola, occorre indire un tavolo del Governo nazionale per tentare di riprendere in mano le sorti del più grande stabilimento siderurgico d'Europa.

E' in ballo il destino della siderurgia italiana. Ma è il caso di chiedersi: la politica da sola può determinare una svolta? Ed a quale prezzo? E con quali mezzi finanziari? Dalle trattative ci si può permettere il lusso di esonerare l'autorità giudiziaria? Orbene, la magistratura inquirente deve essere invitata a sedere con tutti gli attori della riflessione collettiva sul futuro dello stabilimento affinché le decisioni siano condivise superando l'ipocrisia - anacronistica in tempo di emergenze  come l'attuale - che vorrebbe il potere giudiziario avulso dal contesto sociale. L'autonomia della magistratura è fuori discussione. Vanno invece contemperate le azioni dei soggetti pubblici e privati indirizzate a dare una "governance" credibile all'intero programma di recupero, risanamento, regimentazione, exit strategy, riqualificazione. C'è da recuperare infatti credibilità dei protagonisti pubblici e privati interessati al dilemma salute-lavoro. C'è da risanare le ferite mortali portate dalla fabbrica alla città ed ai cittadini. C'è da mettere a regime un programma produttivo partecipato e controllato dalle autorità preposte e dalle rappresentanze sociali e sindacali. C'é da studiare e praticare la strategia di uscita dall'emergenza mediante l'impiego di risorse regionali, nazionali ed europee. C'é infine la necessità della riqualificazione urbana e antropologica del tessuto sociale di Taranto e dei territori contermini. Ben vengano gli slogan, veritieri, di promozione dell'altra faccia del capoluogo jonico; far osservare ai pugliesi ed agli italiani che l'antica capitale della Magna Grecia detiene parti di storia, arte, architettura, paesaggi e natura incontaminate ed attraenti è cosa buona e giusta. Però tutto questo non può essere gestito da singole individualità, azioni isolate e discriminanti. Occorre ristabilire un clima di pacificazione anche a Taranto. Riacquisire serenità di giudizio e di comportamenti andrà a vantaggio dei cittadini, dei lavoratori, dell'economia, delle amministrazioni pubbliche. Ma nessuno deve sottrarsi dal sedere al tavolo al momento giusto ed impegnandosi ad esercitare il ruolo che il tavolo gli assegnerà.

Piero Liuzzi

 

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