Liuzzi e Berlusconi: i momenti prima del voto di fiducia

10-04-berlusconi-liuzziNOCI (Bari) - Improvvisa ribalta nazionale ed internazionale per il senatore nocese, Piero Liuzzi, immortalato dai media al fianco di Berlusconi sugli scranni di palazzo Madama nella giornata di mercoledì 2 ottobre in cui Letta ha incassato nuovamente la fiducia da un PDL animato da "travaglio interiore" e sull'orlo della scissione. E' Berlusconi, entrato in ritardo in aula e non curante del regolamento che lo vedrebbe occupare un altro scranno, a risalire alcuni scalini dell'emiciclio e a sistemarsi accanto al senatore Piero Liuzzi.

Liuzzi, che non ha mai fatto mistero della necessità di mandare avanti l'azione di governo, è sembrato assumere in questi giorni una posizione da colomba più che da falco e il 7 settembre così si esprimeva: "A me sembra che nei corridoi di Palazzo Madama risuoni sempre piu' spesso l'invocazione/minaccia "Al voto! Al voto!" ma non odo altrettanta eco nel Paese. Sono convinto che il "Paese reale" poco si appassioni alla controversia e che invece scarsamente troveremo cittadini oggi in grado di avvertire come decisivo per le sorti nazionali il dilemma del voto anticipato". E di questo genere è stato il tono del confronto avuto con il presidente mercoledì in aula al Senato. E' lo stesso Liuzzi a raccontarlo in un post sulla sua bacheca Facebook di ieri 3 ottobre 2013 dal titolo:

"Berlusconi determinato nel votare la fiducia"

10-04-the-guardian«<Presidente, questo governo l'ha tenacemente voluto lei, l'elenco delle cose fatte dal governo Letta è merito anche suo, e quindi nostro, del Pdl, pertanto faccia votare la fiducia>. Si può immaginare una vita intera a trovare l'argomento che possa trovare l'interesse di Berlusconi. La mattina di mercoledì 2 ottobre scorso sono entrato nell'Aula del Senato nutrendo poche speranze sull'esito della votazione che, determinando una spaccatura verticale del Pdl, avrebbe sicuramente salvato il Governo Letta per pochi voti. La seduta ha inizio; al banco del Governo siedono tutti i ministri ed i sottosegretari con Letta ed Alfano al centro. Scambio con loro i saluti di rito, ma l'aria è pesante. Dopo appena cinque minuti dal via della relazione del presidente del consiglio ecco entrare l'on. Berlusconi che non ha intenzione di prendere posto nello scranno assegnatogli dal regolamento. Vede la poltroncina vuota accanto alla mia e vi si accomoda. <Benvenuto presidente. Ha fatto bene a venire> sono le mie parole all'ospite. Mantiene le mani giunte sul viso, quasi a nascondere la smorfia di sofferenza psicologica che da settimane lo tiene sotto pressione. Mi confida: <ma siamo così sicuri di sfiduciare Letta, che ne sarà del Paese, perché dobbiamo spaccare il partito>. Queste sue parole aprono un varco nella mia strana voglia di manifestargli totalmente il mio pensiero sulla questione. Gli faccio eco: <Le sue preoccupazioni, presidente,sono condivise da molti senatori, soprattutto costituiscono un incubo per la gente, per i cittadini>. In questo colloquio, dunque, la politica e cosa sarebbe più opportuno che si facesse dal punto di vista dell'appartenenza e della propria causa vengono messe da parte. Continuiamo a parlare di esigenza di rappresentare le istanze del Paese. Mi confida ancora che anche i suoi figli sono della stessa opinione. Durante la notte gli ha telefonato il presidente della commissione europea, Barroso; lo stesso ha fatto il presidente del Ppe. Berlusconi è convinto che occorre dare la fiducia. Gli faccio vedere alcuni sms giuntimi al cellulare: è un dialogo continuo e preoccupato con i cittadini. Segno di grande attenzione verso la politica che deve fare le scelte giuste al momento giusto. <Allora convochiamo subito una riunione dei senatori, discutiamo sulle modalità e condividiamo le scelte> si affretta a dirmi Berlusconi. Il resto è cronaca che i Mass media hanno riportato ampiamente nei particolari. Negherò sempre che il colloquio si sia limitato soltanto a questo. Ma è la parte più importante della giornata. Persona di grande umanità e affabilità. Persona totalizzante nell'unire e nel dividere gli italiani.PL»

(Nella foto la copertina del TheGuardian con Berlusconi attorniato da Liuzzi, Razzi, Scilipoti e altri senatori.)

Liuzzi è uno dei 20 senatori pugliesi (11° del PDL), eletto nelle politiche di febbraio 2013 insieme ad altri due senatori nocesi, Donato Bruno (PDL) e Angela D'Onghia (Scelta Civica). E' stato democristiano, poi passato a Forza Italia e PDL. E' amico dell'on. Raffaele Fitto, vero plenipotenziario del PDL pugliese, a cui si deve la sua candidatura alle politiche. Dal 2003 al 2013 è stato sindaco di Noci.

 

dal Parlamento

© RIPRODUZIONE RISERVATA