BARI - Persiste il disagio finanziario dell’Asl di Bari e provincia, terza azienda sanitaria più grande d’Italia. Imbarazzo che non consente il rispetto dei pagamenti stabiliti con le ditte fornitrici. Tra l’altro, lo squilibrio di cassa è legato alla insufficienza delle erogazioni mensili in conto Fondo sanitario elargite dalla Regione Puglia.
Non pochi fornitori si rivolgono al Giudice al fine di ottenere la riscossione delle provviste effettuate “... e scadute da tempi rilevanti”. Di conseguenza risulta significativo il valore monetario dei decreti ingiuntivi giudiziari che planano sulle scrivanie dei vertici amministrativi dell’Asl,con relativo incremento dei costi. Qualcosa cambia nell’anno 2016? No.
La situazione finanziaria impone alla dirigenza dell’Asl di quantificare,con previsione trimestrale, gli importi per pagare stipendi e competenze varie,nonchè i soldi per distribuire servizi sanitari. Scatta così il vincolo di impignorabilità di circa 400 milioni di euro. Montagna di denaro sottratta alle richieste giuste dei fornitori.
Il prospetto delle somme non pignorabili è questo:
-personale dipendente inclusi oneri riflessi e irap, euro (mgl) 123.717
-personale convenzionato (assistenza base e 118) 41.400
-assistenza ospedaliera in case cura convenzionate 32.655
-trasferimento risorse a Irccs Cassano e Ospedale Miulli 39.267
-assistenza farmaceutica e integrativa 55.416
-assistenza riabilitativa 32.040
-assistenza specialistica convenzionata interna/esterna 35.259
-altri servizi sanitari 11.487
-spesa fabbisogno ospedaliero e territoriale 45.870
-utenze e servizi non sanitari 16.059
-manutenzione ordinaria e altri oneri 9.618.
Il totale pari a 442.780 euro.
Per i primi tre mesi del 2016 vengono destinati alla copertura dei servizi sopra descritti euro 399.852.262,00. Impignorabili anche le entrate incamerate dal Cup, centro unico prenotazione, e riscosse sui conti correnti postali. L’Asl ha ordinato al Tesoriere, Banca Popolare di Bari, e a Banco Posta di ritenere disponibili e soggette a prelievo da parte dei creditori,unicamente probabili cifre eccedenti quelle impegnate per i servizi sanitari indispensabili. Non facile avere come cliente un’azienda a cui è proibito pignorare, a fronte del servizio fornito, gran parte del suo Bilancio finanziario.