Regione Puglia, consorzi di bonifica commissariati per altri 12 mesi

bari regione puglia 2BARI - Come previsto la maggioranza (Pd-Sel eccetera) del Consiglio regionale pugliese ha prorogato, per un anno, il commissariamento dei Consorzi di bonifica. In che modo? Facendo un’eccezione  alla Legge regionale n.12/2001 sulle norme straordinarie per i Consorzi di bonifica.

Il commissario unico che gestirà per altri 12 mesi i Consorzi Terre d’Apulia, Stornara e Tara, Arneo e Ugento Li Foggi è Gabriele Papa Pagliardini, nominato dalla Giunta regionale il 16 novembre 2015.

Dottore commercialista di Campi Salentina, già direttore aree politiche sviluppo rurale della Regione Puglia, confermato dalla stessa Giunta, il 12.10.2015, nella funzione di Autorità gestione del programma sviluppo rurale della Puglia 2014-2020. Cinque i commissari straordinari designati, nel corso degli ultimi dieci anni, dalle Giunte Pd-Sel. Giuseppe Maria Cavallo, Anna Svelto, di nuovo Giuseppe Maria Cavallo hanno diretto, dal 2005 agli inizi del 2011, soprattutto il Consorzio Terre d’Apulia. Quest’ultimo risulta essere il più esteso delle Puglie con 509.802 ettari nei Comuni della provincia di Bari e di Taranto, 1.500 chilometri di rete idrica, distribuisce acqua a settemila utenze su di un’area grande 400 mila ettari.

Il 4 luglio 2011 i vertici politici della Regione scelgono per la carica di commissario, dei quattro Consorzi di bonifica, l’ex magistrato della Corte Conti Giuseppe Antonio Stanco,classe 1937. Scadenza del mandato 31 dicembre 2011, prorogato al 31 dicembre 2012 e successivamente a fine anno 2014. Un bel giorno, 12 febbraio 2015, Stanco  informa il presidente Vendola e l’assessore Nardoni che a causa  “del manifestarsi di malanni fisici di vario genere, giustificati dall’anagrafe, avrei rimesso l’incarico il primo marzo 2015”.  Però -- scrive il Commissario -- al fine di ultimare le procedure di approvazione dei Bilanci preventivi “... ritengo di procrastinare i tempi di dimissione”. A  luglio scorso Giuseppe Stanco lascia la mansione di commissario. Indirizza  alla Giunta regionale un dossier di 33 pagine. Qui si esplica la sintesi del lavoro compiuto, lo status quo  e gli adempimenti in capo ai Consorzi.

Nel frattempo da novembre scorso, e a tutt’oggi, cartelle di pagamento arrivano nelle case di agricoltori e proprietari terrieri. Inviate dal Consorzio Terre d’Apulia. E’ il famigerato “tributo 630”, relativo a presunti interventi di bonifica fondiaria. Lavori che sarebbero stati realizzati dal Consorzio. Quando, come e dove? Nel bollettino non è specificato. Il Commissario è assistito dalla Consulta, formata da 10 membri: 4 indicati dalle organizzazioni agricole, uno ciascuno da Associazione nazionale bonifiche, Associazione nazionale comuni, Unione Province italiane, associazione consumatori, organismi locali. Struttura che esprime parere consultivo su Bilancio preventivo e Piano di Classifica. Non è dato sapere il punto di vista della Consulta in merito all’ultimo sollecito di versamento monetario trasmesso dai Consorzi.

Consiglieri regionali del Gruppo “Conservatori e riformatori”,Ventola e Zullo, e addetti ai lavori agricoli parlano di “... beffa che si aggiunge al danno....mentre Emiliano conferma ogni giorno di più l’inconsistenza politico-amministrativa,e si continua a mantenere in piedi carrozzoni come il Consorzio Terre d’Apulia reiterando il balzello del rinnovo della gestione commissariale”. 

La Legge pugliese n.12/2001 stabilisce la creazione della Commissione d’indagine sui Consorzi di bonifica,composta da 9 consiglieri regionali. Passati quattro anni non si è nemmeno insediata. Eppure dovrebbe essere prioritario avere contezza soprattutto dell’indebitamento dei Consorzi, e dopo eventualmente  spedire la tassa da pagare a carico dei pugliesi o elargire finanziamenti per le  reali opere di bonifica. Ma l’agricoltura d’Apulia non ha più potere contrattuale,risulta  in declino. E dunque si salvi chi può.

dalla Regione Puglia

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