La Corte dei conti boccia il bilancio economico dell’ASL Bari

putignano sede asl bariBARI - Non poche le criticità riscontrate dalla Corte dei Conti, Sezione Puglia, nel Bilancio 2013 dell’Asl di Bari e provincia. Il referto depositato a fine gennaio 2016 mette in luce, tra l’altro, il  ritardo nel pagamento dei fornitori, proroghe di contratti scaduti, superamento dei limiti per la spesa farmaceutica, aumento dei costi della mobilità passiva (i cittadini che scelgono di curarsi in ospedali non pugliesi o diversi dall’Asl Bari), mancato recupero delle somme corrisposte in eccedenza al personale nel biennio 2011-2012.

Durante l’istruttoria aperta dai Giudici sono intervenuti i vertici dell’Asl con audizioni e memorie illustrative. A conti fatti i tempi medi dei pagamenti risultano elevati: da 179 giorni dell’anno 2013 a 107 nel 2014. Comunque i responsabili dell’azienda sanitaria precisano che al 31.03.2015 la tempestività nell’esborso è di 66 giorni di ritardo a fronte della scadenza fatture. La Corte prende atto ma si riserva di valutare in sede di analisi dei Bilanci futuri il miglioramento prospettato,e conferma le irregolarità del 2013.

Sul dispendio farmaceutico l’Asl non ha rispettato il limite di riferimento. Il Collegio sindacale ritiene che il costo non risulta in linea con il dato regionale e nazionale, e che non è stata realizzata in maniera sistematica un’attività di controllo  tesa ad accertare il rispetto delle Leggi in materia di prescrizione e distribuzione dei farmaci. I dirigenti dell’Asl evidenziamo che nel 2013 sono stati spesi euro 312.517.212 da cui bisogna sottrarre euro 35.937.610 (farmaci fascia H) inclusi nella spesa ospedaliera. Quindi il dato reale è di  euro 276.579.602. 

La Corte attesta le misure di contenimento intraprese,però sottolinea l’importanza della riduzione della “voce costo” anche tramite l’appropriatezza nel prescrivere i farmaci. Secondo l’Asl gli incrementi della mobilità passiva extraregionale e interregionale sono legati all’assistenza chirurgica e oncologica, richiesta dai pazienti residenti nella Asl del Policlinico di Bari, Ospedale ecclesiastico Miulli e Casa di Cura Divina Provvidenza. ”Per quel che riguarda la modalità infraregionale a fughe dei pazienti - si legge testuale nella nota dell’Asl - in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Marche per interventi chirurgici in varie discipline. Una significativa incidenza è data dalle prestazioni richieste all’ospedale di Matera da cittadini residenti nel territorio sud occidentale della Asl”. I numeri: l’impegno monetario per la mobilità passiva infraregionale (anno 2013) euro 235.079, invece euro 309.362 anno 2014; mobilità passiva extraregionale (anno 2013) euro 354.538, nel 2014 diventa euro 371.927. 

I magistrati contabili richiamano quanto già in precedenza sottolineato. Ecco:  “... la necessità di riorganizzazione  delle strutture sanitarie in efficienza e qualità dei servizi, al fine di aumentare la capacità attrattiva e di conseguenza ridurre la mobilità passiva”. Tocca all’Asl barese, la terza azienda più grande d’Italia, e alla Regione Puglia adottare, entro 60 giorni, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità contenute nella relazione firmata dai Giudici Agostino Chiappiniello presidente e Carmelina Adesso relatore. 

dalla Regione Puglia

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