Il consigliere Lacarra e le sue idee sul futuro degli ospedali di Putignano e Noci

02 28 Marco LacarraNOCI (Bari) – A margine della serata promossa dalla Darf sabato sera al chiostro di San Domenico abbiamo intervistato il consigliere regionale PD, Marco Lacarra, (in foto), componente della commissione sanità, affari generali e sviluppo economico, per capire meglio, a ridosso del piano di riordino ospedaliero, cosa ne sarà del reparto di Ginecologia e Ostetricia putignanese e della struttura nocese destinata a diventare ospedale di comunità.

Consigliere Lacarra, innanzitutto in questi giorni tiene banco l’eventuale dislocazione del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Putignano, che serve circa 165 mila abitanti e che nel biennio 2013-2015 ha registrato 800 parti l’anno, a Monopoli.  Alcuni comuni del circondario tra cui Noci hanno firmato il “salva reparti”, un specifica richiesta al Governatore Emiliano di salvare quei reparti di Putignano. Ci sono aggiornamenti a riguardo?

Innanzitutto è bene sottolineare, oltre all’utenza, anche il numero di parti che la struttura di Putignano conta e cioè 800 parti all’anno. Un numero rilevante, probabilmente non  l’optimum previsto dal D.M. n° 70 e dalla legge di stabilità che parla di mille parti, ma non è neanche vicino al limite minimo di sicurezza che è di 500 parti. Facendo questa riflessione io credo che la valutazione circa l’opportunità di conservare dei reparti degli ospedali vada fatta prima in relazione ad un fruibilità territoriale, quindi guardando mobilità, viabilità e ubicazione sul territorio della struttura ospedaliera. Nella fattispecie Putignano e Monopoli hanno peculiarità diverse. Monopoli riceve prevalentemente tutta l’utenza costiera mentre Putignano riceve un’utenza proveniente dai comuni del Sud-Est barese.  Il nostro obiettivo è consentire comodamente ai pazienti che già usufruiscono dell’ospedale di poter continuare, soprattutto per il reparto di ginecologia, a poterlo utilizzare. Io ritengo che proprio per la diversa ubicazione, i due servizi (Monopoli e Putignano) debbano essere conservati. Se proprio bisogna fare una riflessione, non si può prescindere dal conservare la ginecologia a Putignano anche perché, da un punto di vista infrastrutturale, Monopoli non offre di più rispetto a Putignano. Io almeno temporaneamente preserverei entrambi i servizi. Su questo ci siamo già espressi con il Governatore che ha preso l’impegno di esaminare con attenzione la questione. Questa non è una battaglia di campanile, non è una battaglia a tutela di un Comune rispetto ad un altro. Qui si tratta soltanto di far funzionare meglio un servizio ed il modo per farlo funzionare  secondo me è quello di salvare entrambi i reparti”.

Qui a Noci è da diverso tempo ormai che l’ex ospedale “A.M. Sgobba” è interessato da lavori di riconversione in ospedale di comunità che dovrebbe ospitare sedici posti letto di cui 10 per adulti e 6 pediatrici. Ad oggi però sembra tutto fermo e proprio qualche settimana fa abbiamo appreso della volontà da parte della Regione di investire circa 404 milioni provenienti dai fondi FESR proprio in questi progetti. Sa dirci qualcosa in merito?

Il criterio che spinge alcuni interventi ad essere più veloci rispetto ad altri è la progettazione dello stesso. Bisogna incentivare la progettazione dell’ospedale di Noci per fare in modo che quelle risorse possano essere allocate su quel progetto. E’ chiaro che se bisogna spendere dei soldi e farlo in modo rapido lo si fa dove si ha il progetto pronto. Naturalmente faremo in modo che anche e soprattutto per Noci, vista anche la riconversione già attuata da qualche anno della struttura,  questo ospedale torni a funzionare proprio come ospedale di comunità. La riconversione in  ospedali di comunità è una strada da seguire proprio perché queste strutture conterranno i servizi essenziali come la diagnostica, la specialistica, una parte della medicina territoriale. Può servire a far sentire i cittadini vicini a chi ottempera alle richieste di salute principali”.

 

 

dalla Regione Puglia

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