Renzi impugna la Legge pugliese sulle assunzioni in capo alle ASL

bari regione pugliaBARI - Non è la prima volta che il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, contesta una Legge della Regione Puglia. Oggi tocca alla numero 1 del 15 febbraio 2016: Disposizioni per formazione Bilancio previsione 2016 e Bilancio pluriennale 2016-2018. In particolare l’articolo n.53 e relativi comma. Quest’ultimi stabiliscono che le Asl possono utilizzare — per le esigenze assistenziali domiciliari, riabilitazione e integrazione scolastica — il personale già adibito a tali servizi,i cui rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati risolti e/o dichiarati nulli ai sensi della Legge statale n.98/2011.

Detto personale viene chiamato in servizio “compatibilmente con i piani di assunzioni delle Asl, con rapporto di lavoro a tempo determinato e contratto full time di durata annuale rinnovabile”.

Ebbene il Governo guidato dal segretario del Pd Matteo Renzi sostiene che la Regione Puglia, gestita dal presidente Michele Emiliano (Pd), abbia ecceduto dalla propria competenza “... in violazione degli articoli n.97 e n.117 della Costituzione”. Per quale ragione? La norma ratificata dalla Regione contrasterebbe con la legislazione statale vigente e con il principio del pubblico concorso riguardo l’accesso al pubblico impiego, nonchè con i principi di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione.

Le procedure  di selezione per ottenere il desideratissimo posto nell’ente statale e parastatale sono strumentali all’attuazione dei sopradetti valori di Legge nazionale. Inoltre la presente regola d’Apulia “sconfina in un ambito riservato esclusivamente allo Stato, per cui tutte le prescrizioni del rapporto di lavoro attengono all’area dell’ordinamento civile e sono, quindi, per ciò solamente, di competenza statale (sentenze n.320/2010 e n.17/2014)”.

Pertanto l’Avvocatura, su incarico del presidente Renzi, chiede alla Corte Costituzionale che sia dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo n.53 della Legge n.1/2016 deliberata dal Consiglio regionale pugliese.

dalla Regione Puglia

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