Emiliano: ''Io renziano? Non ho mai fatto parte di nessuna corrente''

10-21-emiliano-1NOCI (Bari) - Michele Emiliano, segretario regionale PD ed ex-sindaco di Bari, è stato ospite di un incontro promosso dal circolo PD di Noci in veste di candidato alle primarie del centrosinistra del 30 novembre 2014 che lo vedono concorrere per la leadership del centrosinistra pugliese con l'ass. regionale Gugliemo Minervini (PD) ed il senatore Dario Stefano (SeL). 

L'incontro, aperto dal vice segretario PD Marta Jerovante, ha permesso ai giornalisti Valentino Sgaramella, Michele Pettinato e Beppe Novembre di porre alcune domande sui temi cardine del futuro pugliese.

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IL CONSENSO - Primo tema posto direttamente dalla vice segretaria Jerovante è stato quello del consenso e delle modalità per costruirlo ed accrescerlo da parte del segretario PD. «Il PD oggi è una grande comunità - ha esordito Emiliano - che è dentro e anche fuori. Siamo una struttura organizzata tutt'altro che liquida e siamo l'unico luogo in cui si può fare politica attiva vis a vis. ... Solo i carabinieri e le parrocchie hanno una presenza capillare come la nostra sul territorio e questo è un valore enorme.... Però sappiamo che quel dentro a volte può essere asfittico e non tutti gli italiani possono essere obbligati ad iscriversi ad un partito e partecipare... c'è una platea molto grande che per esempio oggi pomeriggio da Barbara D'Urso aveva bisogno di essere sollecitata... non si può disprezzare nemmeno un pezzettino del popolo italiano sia perchè sarebbe ingiusto, sia perchè politicamente sbagliato». «Per anni - ha ribadito Emiliano - il PD e la Sinistra se la prendevano con gli italiani che votavano Berlusconi e dicevano che la colpa era la loro, senza riflettere sul fatto che noi probabilmente eravamo peggio di Berlusconi in quella fase».

IL RAPPORTO COL PD - Dura autocritica anche nel momento in cui passa a descrivere il suo modo di intendere il partito: «Io dentro il PD sono accompagnato da una comunità che non dice sempre sì e non dice sempre no - sentenzia. - Cerca di ragionare, cerca di trovare delle soluzioni e quando è possibile prende la responsabilità del governo delle cose e cerca di migliorarle non a chiacchiere ma nel concreto. E cerchiamo soprattutto di perfezionare la trasparenza e la moralità. Non tutti quelli che si iscrivono al PD sono persone perbene, ma quando uno che non è una persona perbene si iscrive al PD noi lo prendiamo e lo cacciamo via. Questa è la differenza tra chi pensa che esistono contenitori sterili che garantiscano per sempre ogni genere di immoralità e chi come noi conosce l'umanità, conosce la storia e sa che i moralismi bisogna farli soprattutto con se stessi». E poi in ulteriore passaggio durante la serata ribadisce: «Mi sto sforzando di tenere il PD il più aperto possibile perchè noi la prossima volta, alle politiche abbiamo come parametro il 40%. Non è che possiamo farci votare da gente che poi non ha nessun diritto nel partito. Noi dobbiamo farci votare da persone che devono avere dei diritti nel PD, cioè gli elettori, i militanti, ma anche le liste civiche». 

RENZIANO? NO GRAZIE!! - Netta anche la sua presa di distanza da Renzi e guai a definirlo un "renziano": «Io non ho mai fatto parte di nessuna corrente» - scandisce con voce rafforzata davanti alla platea di piazza Garibaldi -. «Inizialmente il PD era fortemente dalemiano ed io non ero dalemiano, poi c'è stata una forte pressione vendoliana ed io non sono mai stato vendoliano, dopodichè è arrivato Bersani ed io non sono mai stato bersaniano. Ho votato però sia D'Alema al Parlamento, Vendola alla Regione, Bersani alle primarie, ed ho votato Renzi l'ultima volta. Devo dire che quello che mi sta dando più soddisfazione è Renzi. E' uno di quelli che di solito fa le cose che avrei fatto io al suo posto. Però l'idea che a uno come me si possa attaccare l'aggettivo del cognome di un'altra persona questo non lo consentirò mai a nessuno. Lo dico con chiarezza. Fermo restando che in molti casi il presidente del consiglio eccede nel prendere rischi, nel senso che la concertazione, il discutere con le persone, la partecipazione sono un'arma che rafforza la leadership, non la diminuisce».

SANITA' FUTURA - Primo ad essere toccato è il tema della sanità in Puglia su cui Emiliano ha una idea chiara: «In Regione Puglia ci sono 11 miliardi di spesa annuale, di cui 7 miliardi per la sanità: è impensabile che questo sistema non funzioni». La sua ricetta è «Mentre tutti dicono che ci vogliono più soldi nella sanità io sto dicendo una cosa molto rischiosa, perchè dobbiamo meglio registrarla e comprenderla, e cioè se noi trovassimo una forma organizzativa sanitaria che ci consentisse risparmi considerevoli potremmo utilizzare quei risparmi per politiche di salute. Ad esempio i costi sanitari per le malattie metaboliche, fra le più costose sul bilancio sanitario regionale, possono essere abbattuti solo investendo in politiche per la salute, in controlli sui prodotti agroalimentari, in città urbanisticamente più salubri e meno esposte a polveri sottili». Ma per far ciò Emiliano ammette: «Serve meno ideologia in sanità ed apertura e non chiusura nei confronti del privato». Privato che, come nell'istruzione, potrebbe dare una mano allo sviluppo ed al miglioramento dei servizi sanitari e ai costi elevati della mobilità passiva dei cosiddetti viaggi della speranza fuori regione. Ma che fare? Varare il piano di riordino ospedaliero prima di marzo 2015? «Sto chiedendo pazienza a Vendola nel varare il nuovo piano di riordino ospedaliero perchè vista la nuova legge di stabilità ed i tagli che si prefigurano come facciamo a varare adesso un piano di riordino che avrà l'anno prossimo parametri numerici differenti?» 

LEGALITA' - Bari è stata esempio di rilancio dei temi della legalità, cosa proporre per la Puglia sul versante della lotta alle mafie e all'illegalità? «Bari in questi anni è diventata una città con meno traffico, ma è diventata anche una comunità, cioè è diventata un posto dove tutti sentono con orgoglio di dire io sono di Bari. L'antimafia sociale può essere un modello per tutta la Puglia e che può dare risultati strepitosi. La criminalità nasce da una distorsione delle visioni e dei valori». 

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: SERVE UN PIANO MARSHALL? - La disoccupazione giovanile in Puglia è molto elevata. Minervini ha proposto un piano Marshall per il territorio e per l'occupazione, cosa ne pensa? «Piano Marshall per l'occupazione? Se l'avessi fatto io da sindaco negli ultimi quattro mesi mi avrebbero preso a pernacchie e mi avrebbero detto "fai il sindaco da 10 anni, mo t'arrecurd de fa u piano Marshall?". Dico che è una mossa della disperazione». Cosa propone? «Dobbiamo perfezionare alcune buone proposte già fatte. Dobbiamo ripartire da lì, dalla formazione. Forse abbiamo fatto qualche errore visto che chi si è formato all'estero poi non è più tornato. Probabilmente dobbiamo legare gli incentivi alla formazione con investimenti sulle innovazioni nelle piccole e medie imprese». Studio e cultura d'impresa. Questo è il binomio di Emiliano che poi coglie l'occasione per attaccare i competitor: «Quello che non bisogna fare è buttar via il denaro della formazione per costruire conventicole elettorali. Io purtroppo mi sto confrontando in questa campagna delle primarie con due miei contradditori che in realtà riuniscono quasi sempre le persone alle quali hanno dato del denaro durante lo svolgimento della loro attività. Addirittura qualcuno dice che io sono il candidato del PD e gli altri sono i candidati del popolo. Per esempio se io avessi riunito tutti quelli a cui ho dato le licenze edilizie a Bari mi avrebbero arrestato a me?». E conclude: «Questo è uno stile che secondo me non piace ai giovani e che da un punto di vista elettorale non rende niente perchè se eroghi danaro a 1000 persone ce ne sono 10000 che purtroppo quel danaro non sono riusciti ad averlo. Per il PD una pratica del genere è una pratica dannosa».

PROBLEMI IRRISOLTI: RIFIUTI, ILVA E TAP - Sul versante dei problemi irrisolti in questi anni dalla Giunta Vendola, Emiliano sottolinea il fatto di non essere riusciti in 10 anni a chiudere il ciclo dei rifiuti e a combattere i poteri forti, ad affrontare il problema Ilva con riferimento alla riambientalizzazione o alla copertura dei parchi minerari, e non aver compreso le problematiche ambientali di Tempa Rossa, la zona di stoccaggio del greggio lucano che contribuirebbe a sversare benzoapirene nella già martoriata atmosfera tarantina. Ed infine il problema del gasdotto TAP su cui la Regione non avrebbe fatto abbastanza per evitare di intaccare una delle più belle spiagge pugliesi. La sua ricetta? Un intervento drastico "con la mannaia" nel prendere decisioni chiare senza tentennamenti.

COSA SALVA DEGLI ULTIMI 10 ANNI? - Tra le cose buone fatte dall'amministrazione Vendola Emiliano  annovera le politiche di welfare dell'assessore Elena Gentile e l'ammodernamento della protezione civile pugliese fatta dagli assessori Amati e dallo stesso Minervini.

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dalla Regione Puglia

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