L'Ass. Fusillo sulla festa della donna: "Torniamo alla sostanza generosa di cui siamo fatte"

gentile fusillo clementina assessore 02NOCI (Bari) - In occasione della Giornata Internazionale della Donna ospitiamo un pensiero di Clementina Gentile Fusillo, assessore alle politiche sociali, inclusione e solidarietà, parità di genere, cittadinanza attiva, trasparenza amministrativa.


Considerazioni dell'assessore Clementina Gentile Fusillo sulla Giornata Internazionale della Donna

Stamattina a palazzo Montecitorio si parlava di linguaggio di genere e rappresentazione del femminile. In particolare: declinare al femminile il linguaggio istituzionale. La Ministra, L’Assessora. Cacofonico sì, cacofonico no. Stamattina nel mio pollaio ho trovato sette uova. Ho provato un profondissimo senso di gratitudine. Le mie tre generose galline non mi chiedono niente, immagino vivano la solitudine, patiscano il freddo, a volte anche la fame e, da quando con l’inverno hanno smesso di fare le uova, sono diventate per me solo una scocciatura.

Eppure oggi io ho trovato sette uova: è bastato l’inizio di marzo, quel po’ di sole dei giorni scorsi a far prevalere quel meraviglioso istinto femminile di adoperarsi per generare, l’istinto di perseverare nella vita oltre sé, di fare largo e di accudire il nuovo. Istinto nel quale la maternità gioca un ruolo importante ma né necessario né sufficiente.

Effettivamente “gallina” e “pollastra” nel declinarsi al femminile acquisiscono suffissi antipatici. Perché gallina e non “galla”? Perché femmina quindi minore? E perché Pollastra e non semplicemente “polla”? Perché femmina vuol dire implicitamente versione un po’ sbiadita di un originale maschile?

Che ci chiamino galla o gallina, polla o pollastra, ministro o ministra, assessore o assessora, prima di ogni cosa noi dobbiamo proteggere l’istinto a generare ed accompagnare il nuovo. Vigilare che non si esaurisca, nella sostanza più che nella forma. Perché solo la determinazione a generare, generare idee, generare speranze, generare buone pratiche, soluzioni può orientarci nella tempesta delle caricature, del senso smarrito che produce violenza sui più deboli, nella tempesta del relativismo etico, del relativismo paradossale della verità, nella tempesta di un relativismo assoluto. Continuare a generare, mettendo nel conto che di sette uova potrebbe non schiudersene alcuna. Con la certezza, però, che il nuovo può nascere solo da un investimento generativo, anche rischioso.

Il mio augurio a tutte le donne è di saper rintracciare nell’ identità del proprio genere questo tratto sostanziale, di saper creare e difendere le direzioni inedite che questa pagina di storia aspetta dalle donne della nostra generazione. Mai come in questa epoca di straordinario cambiamento il mondo ha bisogno del femminile. Non lasciamoci convincere che sia una “o” a determinare la misura in cui possiamo imprimere una direzione al mondo. Che questa festa della donna sia per tutte noi quel poco sole di cui abbiamo bisogno per tornare ancora, come sempre, alla sostanza generosa di cui siamo fatte. Buona Festa a tutte!

 

Giunta Comunale

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