Quote rosa: la Giunta non rispetta lo Statuto comunale

consiglio-maggioranza-28-luglio-2011NOCI (Bari) - L'art. 26, comma 1, dello Statuto del comune di Noci recita così: " La Giunta Comunale è composta dal Sindaco che la presiede e da un numero di assessori non inferiore a quattro  e  non  superiore  a sette  e  in  essa  sarà assicurata la presenza di entrambi i sessi ". Il testo è chiaro. Purtroppo, però, dal 28 giugno non viene rispettato.

In data 28 giugno il Sindaco Liuzzi ha revocato gli assessori Michele Liuzzi e Paola Annese per affidare i nuovi incarichi a Graziano Putignano e Arturo D'aprile. Con l'andata via dell'assessore, Paola Annese, non c'è stata la necessaria sostituzione dell'assessore donna e ad oggi la Giunta comunale opera senza rispettare il vincolo statutario richiamato all'inizio. 

Naturalmente questa situazione che vede marginalizzato il ruolo delle quote rosa in Giunta è figlia delle difficoltà politiche che la ricompattata maggioranza (PDL, Città Domani e Noi per Noci) sta vivendo con l'UDC, che ha votato il bilancio di previsione 2011, ma è rimasto senza rappresentanza in Giunta, con le evidenti polemiche manifestatesi nel consiglio comunale del 28 luglio scorso. In sostanza si contendono la stessa poltrona sia Noi per Noci sia l'UDC. Ma il Sindaco ha deciso di rinviare la decisione. E nel frattempo l'UDC conserva la presidenza del consiglio comunale con Enzo Notarnicola e Noi per Noci ottiene la nomina a vice presidente del consiglio comunale con Leo Rinaldi, dopo le dimissioni del consigliere Nuccio Guagnano (Popolari per Noci) passato in minoranza.

Una cosa, però, è il naturale dibattito politico interno alla maggioranza, che può durare anche anni, altra cosa è il rispetto delle norme statutarie, ma anche degli artt. 3 e 51 della Costituzione italiana (art. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. art. 51, comma 1,: Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini)Altra violazione sarebbe quella dell'art. 1 del d. lgs. 198/2006Le disposizioni del presente decreto hanno ad oggetto le misure volte ad eliminare ogni distinzione, esclusione o limitazione basata sul sesso, che abbia come conseguenza, o come scopo, di compromettere o di impedire il riconoscimento, il godimento o l'esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale e civile o in ogni altro campo).

I predetti articoli sono stati richiamati qualche giorno fa nell'ordinanza con cui il TAR del Lazio ha azzerato la Giunta del comune di Roma di Gianni Alemanno (11 uomini ed 1 donna) per mancato equilibrio fra i generi. Da oltre un mese, invece, a Noci non c'è affatto equilibrio ed è saltata completamente la rappresentanza femminile. Forse la situazione è ben più grave, ma l'opposizione non interviene ed i partiti di maggioranza sembrano trascurare il dato che mette a rischio l'intera operatività della Giunta: una Giunta che nella sua composizione non rispetta lo Statuto del comune è una Giunta che mette a repentaglio anche la validità delle delibere approvate. E non è poco. Ecco che la sollecitazione a far presto e a designare quanto prima l'assessore donna è una sollecitazione che sentiamo di rivolgere al Sindaco per evitare risvolti negativi sull'operatività amministrativa. 

Nella situazione del comune di Roma, certamente più lieve rispetto a quella nocese, il TAR ha azzerato la Giunta perchè "E’ ormai acquisita la consapevolezza dell’importanza del contributo del mondo femminile alla buona amministrazione e al funzionale perseguimento degli obiettivi del vivere civile; importanza e rilievo di un contributo che si apprezza e si valorizza a livello normativo proprio sul presupposto della diversità di un patrimonio umano, sociale, culturale, di sensibilità e professionalità, che si vuole acquisire ai meccanismi dell’agere pubblico evidentemente in una prospettiva di arricchimento dell’esercizio delle funzioni e di buon andamento". Prosegue l'ordinanza "Soltanto l’equilibrata rappresentanza di entrambi i sessi in seno agli organi amministrativi, specie se di vertice e di spiccata caratterizzazione politica, garantisce l’acquisizione al modus operandi dell’ente, e quindi alla sua concreta azione amministrativa, di tutto quel patrimonio, umano, culturale, sociale, di sensibilità e di professionalità, che assume una articolata e diversificata dimensione in ragione proprio della diversità del genere". "Organi squilibrati nella rappresentanza di genere, in altre parole, oltre ad evidenziare un deficit di rappresentanza democratica dell’articolata composizione del tessuto sociale e del corpo elettorale ( il che risulta persino più grave in organi i cui componenti non siano eletti direttamente, ma nominati), risultano anche potenzialmente carenti sul piano della funzionalità, perché sprovvisti dell’apporto collaborativo del genere non adeguatamente rappresentato". "L’equilibrio di genere, come parametro conformativo di legittimità sostanziale dell’azione amministrativa, nato nell’ottica dell’attuazione del principio di eguaglianza sostanziale fra i sessi, viene così ad acquistare una ulteriore dimensione funzionale, collocandosi nell’ambito degli strumenti attuativi dei principi di cui all’art. 97 Cost.: dove l’equilibrata partecipazione di uomini e donne (col diverso patrimonio di umanità, sensibilità, approccio culturale e professionale che caratterizza i due generi) ai meccanismi decisionali e operativi di organismi esecutivi o di vertice diventa nuovo strumento di garanzia di funzionalità, maggiore produttività, ottimale perseguimento degli obiettivi, trasparenza ed imparzialità dell’azione pubblica (presidente Luigi Tosti, relatore Giampiero Lo Presti)”.

Giunta Comunale

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