Zoccoli di Pietra: parlano i "Costruttori di Paesaggio"

03 04zoccolidipietraquartoincontroNOCI (Bari) – Da sportello d’ascolto a tavola rotonda. Ieri 3 marzo 2017, sempre nel chiostro di San Domenico, si è svolto l’ultimo dei quattro incontri tematici previsti nel processo di partecipazione del Piano Integrato di Paesaggio “Zoccoli di Pietra” voluto dai comuni di Noci, Alberobello e Martina Franca. L’incontro, che questa volta verteva sul tema “Qualità ambientale, rigenerazione territoriale, recupero architettonico”, ha visto intervenire numerosi esponenti di ordini professionali, direttamente chiamati a sedere dalla parte dei relatori. Una Tavola rotonda per impostare un nuovo metodo attraverso il dialogo che vada a riconoscere le varie figure professionali operanti sul territorio, impegnate nel ruolo di "Costruttori di Paesaggio".

 

Al fine di attivare un raccordo per la stesura del Piano sin dalle prime fasi di elaborazione, l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri nocesi (che rientravano nei 15 previsti all’interno dei tre comuni) l’architetto responsabile del Piano Giancarlo Mastrovito ha così voluto tracciare una breve sintesi del meccanismo innestato durante l’interno mese appena trascorso, volto ad ascoltare il territorio: “Durante questi quindici incontri sono emerse cose positive e cose negative; ho conosciuto antropologie e modi diversi di pensare. E’ da apprezzare come tre amministrazioni abbiano deciso di mettersi insieme cercando di impostare una visione. Certo, come in ogni cosa ci ritroviamo davanti a difficoltà operative non indifferenti ma v’è da sottolineare come in questo territorio ci siano stati enti in grado di fare progettazione partendo dal basso e senza aspettare necessariamente i finanziamenti regionali”.


La palla è stata dunque lanciata a favore del dott. Agr. Oronzo Melillo, Presidente dell’ordine Agronomi e Forestali di Bari al quale è stato chiesto di esprimersi sulle possibilità che un’azienda agricola ha oggi di potersi mantenere in piedi da sola. Assolutamente favorevole è stato il parere dell’interrogato, il quale ha sostenuto che se un progetto è vincente, rimane tale e non c’è bisogno di finanziamento. “Ma è ovvio” ha chiarito, “che tuttavia bisogna fare i dovuti distinguo. In puglia per realizzare un progetto si arriva fino a 18 richieste di autorizzazioni, dai costi elevato e dai tempi lunghissimi, che fanno perdere la voglia e le idee. Sono del parere che deve essere tutto semplificato. Se riuscissimo ad abbassare i costi della burocrazia faremmo notevoli passi avanti”.


Al dott. Ruggero invece, rappresentante dell’Ordine dei Geologi Puglia, è stato chiesto in che termini il nostro territorio dovrebbe essere osservato al fine sottoscrivere il famoso Piano integrato di Paesaggio. Il suo è stato un parere rivolto alla valorizzazione dei geositi e delle peculiarità del territorio, il cui censimento e la cui ricognizione possano portare alla stesura e scrittura della storia geologica e naturalistica di interesse. Solo successivamente impostare buone pratiche di fruizione e valorizzazione.


In rappresentanza dell’ordine degli ingegneri di Bari invece c’era l’ing. D’Onghia cui è stato chiesto un parere circa la possibilità da parte delle tre amministrazioni di disciplinare le norme in un piano intermedio. L’ingegnere ha dunque risposto dicendo che in un piano che riunisce le qualità urbanistiche di più comuni come quello in oggetto, è bene che vadano rispettate le qualità urbanistiche comuni e gli elementi di compatibilità degli insediamenti produttivi affinchè vadano riconvertite le masserie abbandonate, progettate fini didattici o della filiera produttiva. “Dobbiamo riempire il progetto di funzioni che rispettino le peculiarità del territorio. Non un piano di indici, norme e regole ma di contenuti con trasformazioni sostenibili”.


Fra gli interventi non è mancato anche quello del Geom. Angelo Addante del Collegio Geometri di Bari il quale si è detto pronto a contribuire alla stesura del progetto, essendo la sua rete di professionisti molto radicati sul territorio oltre che profondamente a conoscenza del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).


Non sono mancati al fine di ciascuna relazione interventi da parte del pubblico cui ancora non sono ancora del tutto chiare le finalità del piano “scritto dal basso” che di qui a qualche mese potremo leggere.

Palazzo di citta'

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