Comparto zootecnico, D’Onghia scrive a Nardoni

05-17-nardoni-donghiaNOCI (Bari) - L'assessore alla Filiera Agro Alimentare del Comune di Noci Paolo D'Onghia si pone a difesa degli allevatori e del mercato bovino di qualità dell'area nocese. Con una lettera indirizzata all'Assessorato Regionale delle Politiche Agricole e Sviluppo Rurale, l'assessore nocese pone l'accento e l'attenzione per il comparto produttivo zootecnico in merito alla Programmazione del Nuovo PSR 2014/2020, che prevede l'utilizzo di alcuni fondi destinati alle attività di settore.

A Noci il comparto fattura circa 30milioni di euro di cui oltre il 70% è rappresentato dal settore zootecnico con prevalente produzione di latte crudo ed in minima parte produzione di carne.

Secondo la lettura fornita dall'assessore D'Onghia «la riforma della PAC "verso il 2020", se pur migliorata rispetto al testo iniziale proposto dalla Commissione europea, non tiene nella giusta considerazione le esigenze e la salvaguardia delle produzioni zootecniche dell'allevamento bovino, che sono trainanti e fondamentali per l'agricoltura nazionale ed europea». Pertanto l'assessore chiede di poter intervenire in maniera mirata, semplice e sostanziale con alcune misure d'intervento quali la "convergenza all'irlandese", l'applicazione del "greening", la ridefinizione di "agricoltore attivo", e la non applicazione del "pagamento redistributivo".

«Manovre per cui è necessario che il sostanzioso importo dei circa 585 milioni di euro a disposizione per gli aiuti accoppiati, - scrive D'Onghia nella nota - considerando la doverosa scelta dell'Italia di conferire a tale premio una percentuale del 15% sul budget nazionale, sia destinato per la maggior parte alle produzioni animali; di tale quota, si ritiene che per il settore del bovino da carne vengano attributi almeno 210 milioni di Euro indispensabili per garantire una integrazione al reddito degli allevatori senza la quale il comparto non potrà competere con il mercato estero con la conseguenza di veder ridotto l'attuale tasso di auto approvvigionamento».

Nello specifico, fermo restando quanto si sta programmando a livello nazionale per l'intero comparto zootecnico, l'assessore Paolo D'Onghia pensa sia necessario concedere tale premio a "Vitelloni maschi e femmine", capi bovini di età compresa tra i 12 e i 24 mesi; Vacche nutrici da carne iscritte ai libri genealogici e a duplice attitudine, e "Vitelli a carne bianca", capi bovini macellati entro l'ottavo mese di età. Così facendo l'assessore pensa di invertire il trend negativo in cui è precipitato il comparto zootecnico.

Si legge ancora nella lettera: «Da un'analisi delle rilevazioni Istat, relative al censimento generale dell'agricoltura sull'andamento della produzione, si nota come nel decennio 2000-2010 ci sia stato un forte calo del numero delle aziende zootecniche (-25,4 %), soprattutto di quelle di piccole e piccolissime dimensioni, tale diminuzione non è stata compensata dall'aumento del numero delle aziende maggiormente specializzazione di medie e grandi dimensioni, evidenziato dalla continua diminuzione del numero di capi allevati (-5,7%), che si è ulteriormente accentuata negli ultimi tre anni, l'importanza quindi di un supporto da parte dello Stato Italiano, con i premi dati nell'ambito dell'aiuto accoppiato, sarà strategica per mantenere/salvaguardare le produzioni zootecniche nazionali».

Considerazioni che devono essere tenute in debito conto dall'assessore regionale Fabrizio Nardoni in merito al recepimento delle nuove direttive europee della Pac in discussione per il prossimo periodo 2014/2020.

Palazzo di citta'

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