Fitto e D’Alema criticano il governo Renzi

10 25 fitto dalemaNOCI (Bari) - Chi l’avrebbe mai detto, eppure hanno molti punti in comune Massimo D’Alema e Raffaele Fitto (in foto), intervenuti venerdì al Chiostro delle Clarisse per discutere di alcuni temi di politica nazionale inseriti all’interno del dibattito pubblico organizzato dal sen. Piero Liuzzi dal titolo “Tutti al centro, troppi al centro”. Incalzati dalle domande di Raffaele Gorgoni, i due esponenti politici hanno espresso considerazioni poco ragguardevoli sull’attuale governo Renzi in cui hanno espresso quasi i medesimi pensieri pur provenendo da due carriere politiche completamente opposte.

10 25 relatori clarisseEntrambi hanno dato un “contributo esterno” a ciò che avviene invece all’interno delle aule parlamentari. Raffaele Fitto è europarlamentare, collocato nell’area riformista che vede in David Cameron l’esponente politico più illustre. Massimo D’Alema è presidente della fondazione Italianieuropei, ex vicepresidente del PSE, ma non più deputato dal 2013. In un confronto tra galantuomini della politica, entrambi hanno espresso dissenso sull’attuale governo Renzi, reo di fare gli interessi di qualcuno lasciando indietro i pensionati, gli statali e le imprese. Capitolo a parte per il sud. A detta dei due esponenti politici nella nuova riforma renziana non vi sarebbe un adeguato rilancio del Mezzogiorno, né sotto il punto di vista degli investimenti, né per le infrastrutturazioni. E per il sud che entrambi si spendono maggiormente. È nota infatti la terra natìa di Fitto (Maglie), mentre il romano D’Alema è stato eletto nella circoscrizione di Lecce e in quella di Casarano (Le) nelle sue due ultime tornate elettorali da parlamentare.

Tantissimi gli argomenti sviscerati dai due in confronto alle esigue domande del giornalista che ha lasciato campo libero ai politici di esprimersi liberamente. Il punto di maggiore interesse è quello riguardante la fine del bipolarismo e la riforma costituzionale al Senato. «Abbiamo a cuore il bipolarismo, ovvero l’alternanza al governo tra il centrodestra e il centrosinistra che è uno dei passi in avanti che abbiamo compiuto in questi anni, - dichiara Massimo D’Alema - tornare indietro sarebbe una disfatta per tutto il Paese». E per Fitto: «Penso che sia ineludibile un bipolarismo che si confronti e si alterni a prescindere e questo è un tema che va ribadito e rafforzato. Così come i due schieramenti abbiano un confronto civile e serio per la stabilità democratica del Paese». Mentre sulla riforma del Senato entrambi concordano sul fatto che le prossime elezioni a Palazzo Madama passando dai governi regionali generino un governicchio che rafforzi la casta politica, allontanando i cittadini-elettori. Infine uno sguardo allo scenario europeo. Fitto si pone al fianco del premier inglese David Cameron rivendicando la posizione egemone dei riformisti all’interno del parlamento europeo. D’Alema intravede nell’unione di tutte le forze socialiste il pilastro per rifondare l’Europa in termini di emigrazione e migliore condizione sociale.

Dai relatori alla platea. In un chiostro gremito di gente diviso a metà tra simpatizzanti fittiani e altrettanti dem, si sono prestati all’ascolto il vicesindaco Marino Gentile insieme al presidente del consiglio comunale Stanislao Morea, e l’ex assessore alla cittadinanza attiva Clementina Gentile Fusillo. Inoltre, l’incontro aveva l’obiettivo di far incontrare la politica con la cittadinanza senza il filtro dei mass media, ma dalla platea non si è assistito a nessun intervento.

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