La delegazione del Prc Noci alla manifestazione "No TAP"

04 04 manifestazionetaprifondazionenoci1NOCI (Bari) – Contributi anche da Noci per il presidio No Tap di Melendugno che da giorni si oppone all’espianto degli ulivi in Salento dove dovrebbe approdare, secondo i piani di Tap, il maxi gasdotto. Da molti giorni infatti sia la stampa locale che quella nazionale, congiuntamente alla politica, sta rivolgendo la massima attenzione ad una problematica che tocca profondamente la Puglia. Quando usiamo il termine profondamente non lo facciamo a caso, in quanto i protagonisti di questo episodio sono la zona più profonda della nostra regione ed il Salento, con le nostre radici, rappresentate dai secolari ulivi.

Facendo un passo indietro, la vicenda " Tap " (Trans Adriatic Pipeline) ebbe inizio all'incirca cinque anni fa, nel momento in cui la multinazionale Egl Produzione Italia presentò e ottenne la convalida per l'avvio del progetto di costruzione di un gasdotto che di lì a poco si sarebbe snodato per 878 chilometri (di cui 8 km in Italia) per collegare i giacimenti naturali di gas del Mar Caspio con l'Italia e altri Paesi Europei. Questa idea nacque dalla volontà di soddisfare il fabbisogno di 7 milioni di famiglie, per trasportare all'incirca 10 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno, ad un costo, per i lavori da effettuare, di 45 miliardi.

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Ma perchè la Puglia è così coinvolta in questa vicenda dai connotati internazionali? I lavori per il Gasdotto Tap sono approdati sulle coste salentine, precisamente a San Foca, prevedendo l'eradicazione di 10000 ulivi secolari il 17 marzo. Di fatto però tutte le operazioni sono bloccate dallo scorso 21 marzo in concomitanza con due importanti eventi: la richiesta, da parte della Regione Puglia e del Comune di Melendugno al Consiglio di Stato di respingere la sentenza del TAR pronunciata nel febbraio 2016, per ottenere il blocco delle operazioni, apportando come motivazione il timore per l'impatto ambientale ed economico, riguardante la coltura e la pesca, in definitiva respinta tramite la sentenza 1392, e la protesta pacifica da parte dei cittadini in loco.

Perchè questa vicenda riguarda Noci? Il 1° aprile una delegazione della sezione del Partito della Rifondazione Comunista di Noci ha preso parte alla protesta pacifica portata avanti da ambientalisti, rappresentanti istituzionali e comuni cittadini nei confronti di questo eco-mostro. 

Così commenta il segretario della sezione nocese del partito, Mariano Lippolis, al nostro giornale:" Da mercoledì torneremo lì per unirci alla protesta, ricodandoci che serve la presenza e l'impegno di molti più pugliesi, dal Gargano al Salento che credono fortemente in un' economia legata al territorio, alla bellezza, al paesaggio, al turismo e all' agricoltura possono partecipare e sostenere questa battaglia. Di certo negli ultimi giorni si sta avendo un risalto mediatico notevole, quindi facciamo in modo che l'interesse pubblico prevalga sull' interesse privato delle grandi multinazionali".

 

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