Mozzarella di Gioia del Colle DOP e PSR 2014 - 2020: ne parla il M5S Noci

10 23mozzarelladopm5sNOCI (Bari) – Riconoscimento della Mozzarella DOP (denominazione d’origine protetta) di Gioia del Colle e Programma di sviluppo rurale della Regione Puglia 2014 – 2020: due macrotemi fondamentali per lo sviluppo del mondo agricolo del nostro territorio. Di questo ha voluto parlare la sezione nocese del M5S Noci, scendendo in piazza lo scorso sabato 20 settembre. La piazza più vicina agli agricoltori locali di contrada Lamadacqua però, lì dove i diretti interessati si sarebbero dovuti sentire più vicini e coinvolti.

Qui, introdotti dal portavoce del M5S al consiglio comunale di Noci, Orazio Colonna, i tre relatori ospiti del dibattito si sono intervallati per illustrare gli iter intrapresi a proposito dei due argomenti annunciati, definendone le prospettive. L’avvio dell’iter per il riconoscimento della mozzarella di Gioia del Colle DOP è stato solo recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 200 del 28 agosto scorso. E solo dopo questa notizia che si è sentita sempre più l’esigenza di discutere della vicenda non solo per far sì che sempre più allevatori comincino a introdurre il nuovo prodotto di mercato e ad alti livelli di qualità, ma anche per cercare di contenere l’ira degli operatori campani che vedono minata l’integrità della denominazione per la mozzarella di bufala campana.

Il primo ad intervenire è stato il prof. Michele Faccia, professore associato del Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli ambienti presso l’Università di Bari. Il professore, fiducioso di vedere la mozzarella Dop di Gioia del Colle riconosciuta il più presto possibile, ha spiegato che tale richiesta, in realtà, risale a più di vent’anni fa e più precisamente agli anni 80, quando la lotta sul nome era già sentita. “Ai tempi” ha speigato, “ci fu consigliato di non chiamarla mozzarella ma fiordilatte. Un prodotto che era legato ad un territorio di così ampio respiro (la mozzarella viene prodotta anche oltre la Puglia e la Campania) necessitava di uno studio di caratterizzazione. Questo errore noi non lo dobbiamo rifare ma dobbiamo insistere. Il nome mozzarella va mantenuto e va associato al nostro territorio”. “Ara Puglia” ha continuato, “è al centro di questa iniziativa da 8 anni. Combattiamo per un prodotto per cui abbiamo lavorato: abbiamo studiato il latte proveniente da molteplici aziende e sappiamo benissimo che per far sì che la mozzarella Dop venga così chiamata, dovrà necessariamente essere stata lavorata da produttori ai quali verrà richiesto uno sforzo non indifferente. C’è un obbligo di 150 giorni al pascolo. Il mercato è pronto per pagare il prodotto di qualità. Dobbiamo solo essere bravi a mantenere in piedi il risultato di questo importantissimo riconoscimento”.

Maggiore chiarezza invece l'ha fatta Giuseppe L’Abbate, portavoce M5S alla camera dei Deputati, venendo a chiarire che il problema legato alla polemica dei produttori campani è sterile e che il Ministero dell’agricoltura sembra tenere bene il punto su questa situazione. “Ben venga questo cambiamento”, ha commentato.

A proposito del Programma di sviluppo rurale della Regione Puglia 2014 – 2020, Cristian Casilli, portavoce M5S al consiglio regionale, ha voluto spronare gli agricoltori locali per far sì che questi possano presto beneficiare delle misure di intervento. “Il vecchio Psr” ha spiegato, “ha avuto una gestazione particolare a causa di un sistema informatico che non ha funzionato e che ha messo a serio repentaglio numerose domande. In occasione del lancio del nuovo PSR, abbiamo chiesto di sburocratizzare una serie di procedimenti proprio perché negli scorsi anni molte aziende non hanno portato a termine gli investimenti cui richiedevano di accedere. Sono in ballo diverse decine di migliaia di euro per consentire a molteplici aziende di ripristinare la propria attività. Ci sono tante professionalità e in un contesto turistico come il nostro ciò diventa importante. Si tratta di un’occasione per chi vorrà adottare strutture sempre più tecnologiche e vorrà innovare quindi la propria attività. Un’azienda agricola è diversa da ogni altra azienda. Ha un ruolo importante nella società e sul territorio per cui cerchiamo di accedere ai nostri strumenti pubblici nel migliore dei modi”.

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