Violante presenta "Democrazie Senza Memoria" per i 70anni della Costituzione

12 17 violante 1NOCI (Bari) - “Democrazie Senza Memoria” il titolo del volume del presidente Luciano Violante presentato lo scorso 17 dicembre presso il Chiostro di San Domenico. Promosso dal comune di Noci, l’evento si inserisce nelle manifestazioni atte a celebrare il 70esimo anniversario della nostra Carta Costituzionale, entrata in vigore nel 1948.

Ha aperto l’incontro, come da consuetudine, il sindaco Domenico Nisi che, dopo aver salutato e ringraziato il presidente Violante, ne ha sottolineato l’assoluta disponibilità per l’incontro che stava per tenersi. A dialogare con l’ex magistrato Clementina Gentile Fusillo, ricercatrice presso la University Of Warwick, nonché ex assessore del nostro comune.

Primo argomento trattato quello del “compromesso”: è stata tracciata una sorta di apologia dello stesso sulla scorta di quanto fatto da Ratzinger, al fine di elevarlo a morale della politica. A detta dello stesso Violante, infatti, la democrazia si concretizza nel confronto con l’altro all’interno di camere parlamentari, in cui si fanno valere le proprie opinioni, nella stima profonda di quelle altrui. Ė nell’ apertura che, quindi, si vive il compromesso, non nelle logiche maliziose dell’“inciucio”, ma in quelle dell’alterità come essenza e valore profondo di una Repubblica Democratica.

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Interrogato sulla disgregazione dei partiti attuali per mancanza di compromessi, il presidente Violante ha espresso la propria opinione partendo dal processo di personalizzazione dei partiti, in atto dal ’94 con la figura di Berlusconi. Bisognerebbe, dunque, ricostruire la figura del partito portatore di ideali che dirige la società civile in un rapporto fruttuoso tra massa e Stato, abbandonando la deriva narcisista o populista, direttrice del divenire dei partiti dell’oggi. Questa crisi, però, non va vista in maniera negativa, ma come alba di rinnovamento e occasione di rivalsa: nel nostro “cambiamento d’epoca” è da curare la democrazia, in quanto tra i prodotti più puri dell’uomo, al fine di difenderne i valori. Una visione “generativa” della deriva, a detta della stessa Gentile Fusillo, per “vivere un patto nuovo col futuro" della nostra nazione.

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