Morea: ''Il gruppo NCD in consiglio? Un’anomalia procedurale''

02-27-moreaNOCI (Bari) - Il presidente del Consiglio comunale, Stanislao Morea (in foto), rompe il silenzio e conferma il suo interesse e quello del suo gruppo al nascente Nuovo Centrodestra di Alfano. A Noci24.it Morea ha chiarito la sua posizione anche in relazione al gruppo consiliare NCD, di Conforti e Gentile, ritenuto "un’anomalia procedurale".

Presidente, l’estate scorsa lei fu “espulso” dall'area di centrodestra mediante un comunicato dei vertici regionali del suo partito di allora per aver dato vita all’amministrazione Nisi. Poi in autunno il PDL si è scisso tra FI e NCD. Negli scorsi mesi, infine, sono circolate voci, mai smentite, di un suo avvicinamento al NCD di Alfano: è vero? 

«Lo scorso luglio, purtroppo per un repentino cambio di rotta dei vertici regionali del partito, si è sancita una rottura annunciata con un comunicato stampa alquanto discutibile dal punto di vista procedurale. Chi lo ha scritto, a mio avviso, ha commesso un errore politico e procedurale. Tale atteggiamento, a cui non è seguito alcun atto formale, è stato emesso in sfregio al regolamento. Comunque è storia ed è un problema per me superato. Per quanto attiene al Nuovo Centrodestra di Alfano sin dai primi passi, Gaetano Quagliarello e Domi Lanzillotta ci hanno incontrato per esporre il progetto del nascente NCD. Questo è avvenuto prima ancora dell’adesione di molti parlamentari ed amministratori pugliesi».

Perchè ha partecipato, domenica 16 febbraio, a Roma alla convention degli amministratori NCD? E' imminente un suo ingresso ufficiale in NCD?

«Abbiamo partecipato ai tre eventi più importanti per comprendere progetti, organizzazione e le tematiche fondanti del partito. Considerato che è un partito che ha aderito ad un governo di emergenza nazionale, era essenziale per noi conoscere se nell’agenda di tale governo ci sono i punti cardini che da anni sono a cuore al popolo di centrodestra e dei moderati, ma soprattutto le strategie per dare soluzione ai gravi problemi che affliggono il nostro paese. Oggi c’è un dialogo aperto in attesa della nascita del partito che avverrà il 28/29 e 30 marzo».

Quali temi proposti da NCD la convincono maggiormente?

«Le iniziative avviate si sono rivelate interessanti. Avevamo perso da qualche anno la bussola dei nostri valori fondanti. Ho riascoltato un linguaggio di centrodestra che parla al cuore del commerciante, dell’artigiano, dell’agricoltore, della piccola e media impresa, spina dorsale del nostro paese. Categorie da anni massacrate dal punto di vista fiscale e burocratico. Un linguaggio vicino ai grandi temi della famiglia, un linguaggio che parla al cuore dei cattolici ed ai grandi temi etici. Un linguaggio che guarda ai valori della patria e dell’orgoglio di essere italiano. Un linguaggio che parla al mondo della scuola e della cultura che da anni sembrava smarrito ed appannaggio “ingiustamente ed ingiustificatamente” della sinistra. Interessante la proposta organizzativa. Un’organizzazione che parte dal basso, che fa dell’unità e partecipazione “attiva” la forza. Nei convegni i tempi sono dedicati maggiormente agli attivisti che si iscrivono a parlare e trovano spazio contribuendo alla crescita del dialogo politico. Non esiste il monopolio del palco. E’ finito il tempo dove nei convegni si era chiamati solo a riempire sale e battere le mani. Interessanti sono stati i focus dove c’è stato lo scambio di buone pratiche ed esperienze di ognuno. Ho avuto la possibilità di intervenire e ritengo di aver dato un apporto concreto. Questi sono i buoni propositi. Aspettiamo il nascente NCD nei fatti. Già dal Congresso Costituente di marzo ci saranno le prime eventuali verifiche e quindi le decisioni finali. Ad oggi hanno mostrato interesse circa 4.000 amministratori a livello nazionale e si stanno costituendo 8.000 circoli. Staremo a vedere».

Lei, come ha ricordato più volte lo scorso anno in campagna elettorale, è stato un sostenitore convinto di Forza Italia: perché non ha seguito Berlusconi in questa nuova fase politica?

«Certo che sono stato convinto sostenitore di Forza Italia prima e PDL dopo. Ricordo a tutti che sono stato l’ultimo coordinatore di tale partito. Ed è per questo che è incomprensibile l’atteggiamento del partito del luglio scorso. La nostra scelta è stata “coerente” con i quasi due mesi di trattative e precursore di tutto quello che è accaduto a livello nazionale. A Noci i cittadini hanno restituito un esito elettorale anomalo. In un momento di grande emergenza noi abbiamo intrapreso un percorso di responsabilità. Immaginate il Commissario che va a pianificare in marzo gli obiettivi da condividere per la  programmazione 2014-2020? Quindi è Forza Italia che ha intrapreso un’altra strada, nonostante la condivisione iniziale».

Il NCD a Noci in consiglio comunale è già rappresentato dai consiglieri di minoranza Paolo Conforti e Francesco Gentile: state dialogando con loro?

«Ad oggi con i colleghi Gentile e Conforti non c’è alcun dialogo. Rammento che il NCD non è formalmente costituito e quello che è avvenuto è un’anomalia procedurale. Abbiamo letto in questi giorni dichiarazioni su organi di stampa che sicuramente non fanno bene al popolo di centrodestra, ma soprattutto strategicamente  e politicamente sbagliate. Non c’è stata risposta perché valutata come provocazione».

Ragioniamo per ipotesi. Ammettiamo che lei decidesse di entrare in NCD, cosa sarebbe più probabile, secondo lei, la caduta dell’amministrazione Nisi o l’allargamento della maggioranza a Conforti e Gentile?

«Ad oggi nessuna delle due. Il domani è tutto da pensare e scrivere».

 

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