Baldassarre "Fondi europei: o programmiamo bene o li perderemo"

04-10-convegno-fi07NOCI (Bari) - A Noci l'europarlamentare e capo delegazione di Forza Italia, l'on. Raffaele Baldassarre, ha presentato le opportunità aperte per professionisti, cittadini e piccole e medie imprese grazie alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020, nell'ambito di un convegno dal titolo " Costruire un ponte per l'Europa" organizzato giovedì 10 aprile dai membri di FI Noci.

04-10-convegno-fi09L'incontro, inserito nel percorso di avvicinamento alle europee di maggio, è stato aperto con i saluti dei consiglieri comunali FI Angela Lobianco e Giuseppe D’Aprile. Relatori della serata anche il senatore Piero Liuzzi e Antonio Palmisano, tecnico esperto di finanziamenti europei. Assenti, invece, il coordinatore provinciale di FI, Luigi Perrone, ed il senatore FI Donato BrunoMoreratrice della serata la giornalista Teresita Guglielmi.

04-10-convegno-fi14L'on. Baldassarre, a Noci per promuovere la sua nuova candidatura al parlamento di Bruxelles e promotore della distribuzione in sala di un opuscolo dal titolo "L'Europa per i cittadini, strumenti per la programmazione ed il finanziamento dello sviluppo delle comunità locali", incentra subito il suo primo intervento sul ruolo sempre più importante che l'Europa ha assunto dal 2004 ad oggi, dal momento che oggi l'Europa legifera su tante materie e ben il 70% delle leggi italiane sono perlopiù la ricezione di leggi nate in Europa. Ma all'Europa l'Italia cede ben 18 miliardi di euro l'anno, ricevendone in cambio solo 13 miliardi, cifra che però non riesce nemmeno a spendere sia per il patto di stabilità, sia per ritardi di programmazione o burocratici. Per questa ragione, osserva Baldassarre, bisogna qualificare la spesa delle risorse europee perchè fra il 2014 e il 2020 arriveranno circa 104 miliardi di euro e quindi "o programmiamo bene o li perderemo" e ribatte "Dobbiamo badare alla qualità della spese e non ripetere gli errori che abbiamo commesso in passato come finanziare con le risorse europee le sagre di paese o il restauro di qualche struttura in ogni paese senza creare veri e propri posti di lavoro". Per Baldassarre, quindi, i fondi di coesione, gli ultimi, dovranno essere spesi tutti e al meglio, soprattutto quelli per l'agricoltura su cui le delegazioni italiane hanno combattuto per arginarne l'erosione "Ma in agricoltura - dice Baldassarre - bisogna qui da noi mettere insieme qualità e consorzi per aggredire il mercato europeo e mondiale". E il sistema di aiuti europei va nella direzione di aiuitare davvero chi è agricoltore, cioè chi produce più del 50% del suo reddito dall'agricoltura.

04-10-convegno-fi13L'esperto, Antonio Palmisano, punta il dito sul problema della sburocratizzazione dei fondi che rappresenta un freno alla spesa e allo sviluppo e ricorda "ogni miliardo non speso ci sono 1000 posti di lavoro in meno". E Palmisano attacca poi la giunta Vendola per non aver voluto rifinanziare fra le misure il credito d'imposta, che premia chi produce più reddito. La sua ricetta è, invece, programmare dal basso, semplificazione e maggiori controlli, anche perchè nell'Unione Europea ci sono 28 paesi e i neo-entrati sono sicuramente più competitivi di noi. 

04-10-convegno-fi08Il senatore Liuzzi presenta il valore della creatività italia e delle belle intelligenze italiane che vanno traslate in Europa, “serve più Italia in Europa e meno Europa in Italia" ribadisce il senatore e padrone di casa nella sala Putignano di via Pio XII e ricorda "noi non eravamo euroscettici, siamo sempre stati pro-Europa".  Liuzzi, infine, fa presente alla platea l'importante lavoro svolto nella Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato nel recepimento delle direttive europea su numerose materie.

Baldassarre inoltre difende l'euro ed attacca Grillo, Meloni e Salvini per il loro antieuropeismo diffuso "Nessun economista serio sa dire cosa accadrebbe realmente con l'uscita dell'Italia dall'euro. C'è chi ipotizza il dimezzamento del valore della ricchezza ed il crollo del sistema bancario...". L'Italia non sarebbe dovuta entrare in Europa con il cambio lira/euro accettato da Prodi secondo Baldassarre, ma ormai uscire dall'euro sarebbe da folli. Quale potrebbe essere allora la ricetta per uscire dalla crisi? Per Baldassarre  si tratterebbe di ridurre il debito pubblico al 60% e di destinare le risorse risparmiate in un fondo per il cui finanziamento si potrebbe fare ricorso agli Eurobond garantiti dall'Europa. Altro punto nodale sarebbe la riduzione della pressione fiscale che ci confina al 50° posto nella classifica mondiale sulla competitività dopo le Barbados. In una parola rilanciare quella rivoluzione liberale annunciata dal centrodestra negli ultimi ventanni e mai realizzata. 

 

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